(ted. Basel; fr. Bâle) Città della Svizzera settentrionale (163.081 ab. nel 2007); capitale del cantone Basilea Città (Basel Stadt), il più piccolo del paese, per estensione, ma il più densamente popolato (37 km2 con 184.822 ab. nel 2007, dens. 4996 ab./km2). Il cantone Basilea Campagna (Basel-Landschaft) conta 267.166 ab. nel 2007 su 518 km2, con una densità di 516 ab./km2.
B. è situata a 254 m s.l.m. in prossimità del confine con la Francia e la Germania, su una grande ansa del Reno (confluenza del Wiese) che la divide in due parti ( Grande B. sulla riva sinistra, e Piccola B. sulla riva destra), congiunte da numerosi ponti (per secoli è stato uno solo, quello costruito da Enrico di Thun). Ha conservato carattere militare fino al 1860, quando furono abbattute le mura dell’11° sec. (tre porte sono state conservate) e molti edifici militari vennero destinati ad abitazioni o a uffici. La Grande B., che gode di condizioni più favorevoli, essendo la riva più alta e avendo a disposizione più spazio, sorge su un terrazzo fluviale solcato dal Birse, attorno al quale si è sviluppato in pendio il nucleo primitivo. La Piccola B. è in territorio pianeggiante, ben irrigato dal Wiese.
B. si qualifica sempre più come grande centro di attività terziarie avanzate e quaternarie (finanziarie e direzionali), ormai parte fondamentale dell’area più attiva e dinamica d’Europa; è al centro di una tipica regione di cooperazione transfrontaliera, costituita da territori svizzeri, tedeschi e francesi. Le industrie sono sviluppate soprattutto nei settori meccanico (macchinari di precisione) chimico-farmaceutico, tessile (setifici) e della carta; la città è anche sede di una fiera internazionale. Il porto sul Reno (a Klein Hüningen) è un importante terminale, ai piedi delle Alpi, dell’imponente traffico marittimo che fa capo allo scalo di Rotterdam, e collega la città oltre a Rotterdam, anche ad Amsterdam, Anversa e Strasburgo; si importano combustibili, metalli e cereali, mentre si esportano i prodotti delle industrie meccaniche, chimiche e alimentari.
Antico oppidum dei Celti Rauraci, divenne città in età romana (Basilia) e vescovato all’inizio del 7° secolo. Distrutta dagli Ungari (917), fu ricostruita dall’imperatore Enrico II, che rafforzò il potere politico del vescovo, accanto al quale sorse un consiglio cittadino, espressione politica della borghesia, che al principio del 13° sec. tentò di estendere le proprie attribuzioni. Più tardi, approfittando della lotta tra i principi-vescovi e gli Asburgo, la borghesia raggiunse una notevole indipendenza (costituzione del principato di B.), mentre ferveva la vita economica e culturale avviata dalle discussioni intorno al Concilio e accentratasi attorno all’università e alle famose tipografie. Entrata nella Bassa Unione (1473), partecipò alla guerra contro la Borgogna e nel 1501 entrò come 11° cantone nella Confederazione. Riformata per opera di G. Ecolampadio (1529), si distinse per spirito di tolleranza, attirando emigrati italiani e francesi. Tra il 16° e il 17° sec., il governo passò nelle mani di un’oligarchia di commercianti e finanzieri, mentre il contado veniva oppresso dai privilegi della città. Perciò, dopo la Rivoluzione francese, la campagna si distaccò, formando il semicantone di Basilea-Campagna. Nel semicantone di Basilea-Città l’accresciuta popolazione operaia determinava una tensione (1848-75) che portò a instaurare una costituzione liberale.
La città di B. conserva ancora l’aspetto antico con edifici medievali (cattedrale romanico-gotica; chiese tardogotiche dei Francescani e dei Domenicani; Spalentor, 15° sec.; biblioteca universitaria, 1460; municipio, 1504, con aggiunte del 17° sec.), rinascimentali e neoclassici (Geltenzunfthaus, 1578; Spiesshof; abitazioni settecentesche). Ma grande sviluppo ha avuto anche l’architettura del 20° sec. (Antoniuskirche, 1926, K. Moser; biblioteca dell’Università, 1964-68, O. Senn; teatro municipale, 1975, F. Schwarz e R. Gutmann). In particolare, di notevole interesse sono gli esempi di architettura contemporanea, realizzati da importanti architetti: complesso Vitra (1989-94, A. Siza, N. Grimshaw, A. Citterio); Banca dei regolamenti internazionali (1995, M. Botta); Museo Tinguely (1996, M. Botta); Fondazione Beyeler (1997, R. Piano); ristrutturazione e ampliamento dell’importante Kunstmuseum (2002, Herzog & de Meuron).
Concilio di B. Si riunì nel dicembre 1431, convocato ma subito sciolto da papa Eugenio IV, timoroso che vi prevalessero le teorie sulla supremazia del concilio e che si contestasse la sua elezione. I conciliari resistettero allo scioglimento, sostenuti da vari principi, e la lotta si prolungò sino al 1439, quando il concilio depose il pontefice ed elesse al suo posto Amedeo VIII di Savoia (antipapa Felice V). Tuttavia la posizione del papa si faceva sempre più forte per l’adesione del cardinale Niccolò da Cusa e di Alfonso d’Aragona, per il ritorno del papa a Roma (1443) dopo quasi dieci anni di assenza forzata e per il passaggio alla sua obbedienza di E.S. Piccolomini (poi Pio II), che l’aiutò a riconciliarsi con i principi tedeschi. Minacciato il bando imperiale a B., i membri del concilio passarono a Losanna; infine il nuovo papa Niccolò V tolse le censure al concilio (genn. 1449) che nell’aprile, dopo l’abdicazione di Felice V, elesse papa anche per conto proprio lo stesso Niccolò. Il concilio sancì inoltre, contro gli hussiti, la validità della comunione sotto una sola specie (1437) e proclamò (1439) la dottrina dell’Immacolata Concezione.
Congresso sionista di B. Primo congresso mondiale sionista, convocato a B. daT. Herzl per il 29 agosto 1897, data di nascita ufficiale del sionismo; dal congresso uscì il cosiddetto Programma di B., ossia il principio della creazione in Palestina di una sede nazionale ebraica garantita del diritto internazionale.
Principato di B. Costituito tra il 10° e il 14° sec., con la città, parte del territorio circostante e l’odierno Giura Bernese, fu la signoria dei vescovi di Basilea. Dal 1528 capitale del principato fu Porrentruy. Soppresso durante la Rivoluzione francese, nel 1815 fu diviso tra i cantoni di B. e Berna.
Trattati di B. Concluso il 22 settembre 1499 tra l’imperatore Massimiliano e la Confederazione dei 10 cantoni, per opera di Ludovico il Moro che desiderava l’aiuto dei contraenti contro la Francia: i cantoni ottennero la giurisdizione sulla Turgovia e il tacito riconoscimento dell’indipendenza dall’Impero.
Concluso il 5 aprile 1795 tra Francia e Prussia, pose fine alla prima guerra della Rivoluzione francese: la Prussia si ritirava dalla coalizione e cedeva provvisoriamente alla Francia la riva sinistra del Reno, dietro promessa di futuri compensi (clausole ambedue segrete).