(fiamm. Antwerpen) Città (466.203 nel 2007) del Belgio settentrionale, capoluogo della provincia omonima. Nel corso dell’ultimo decennio del 20° sec. la popolazione della città è diminuita, mentre è aumentata quella del complesso dell’agglomerazione urbana. Giace in pianura, sulle due rive del fiume Schelda, a 80 km circa dal Mare del Nord. L’area urbana include anche, senza alcuna soluzione di continuità, i centri di Borgerhout e Berchem, compresi entro l’arco della fortificazione moderna che segue il corso quasi rettilineo del fiume; al di là della cinta, i sobborghi, congiunti in buona parte con la zona urbana, di Deurne, Hoboken, Merksem. La città si è ampliata sulla riva sinistra della Schelda (Vlaamsche Hoofd) solo dopo il 1926.
Il porto di A. lungo l’estuario della Schelda, largo 400-700 m, profondo fino a 20 m, permette l’accesso anche a vettori marittimi di notevoli dimensioni. Il movimento marittimo si concentra specialmente nel porto interno, a N della città, ed è sempre stato favorito dai continui miglioramenti apportati alle attrezzature portuali. Due gallerie che corrono sotto il letto del fiume ne congiungono le rive opposte. Ad A. sono numerosissime le linee ferroviarie; la città, collegata da un canale di grande navigazione a Bruxelles e da vari altri ai fiumi Mosa e Waal, assorbe con il suo porto la gran parte del commercio marittimo nazionale; inoltre serve la Germania, e anche una parte della Francia. Il porto, oggetto di un’accorta politica da parte del Belgio, fondata su un piano di sviluppo a lungo termine (fino all’anno 2015), con un movimento di circa 143 milioni di t di merci sbarcate e imbarcate (2004), si colloca al secondo posto in Europa e al nono nel mondo, dividendo con quello di Rotterdam la funzione di grande scalo marittimo dell’area europea più vitale e dinamica. Si importano generi alimentari e materie prime per le industrie (cereali, lana, cotone, legnami, caucciù, petrolio, minerali); si esportano invece prodotti siderurgici, chimici, macchinari e un’ampia gamma di manufatti. Lo sviluppo dell’attività portuale, che già di per sé contribuisce in misura significativa alla formazione del PIL del paese, è stato alla base di nuove localizzazioni industriali, soprattutto nel campo petrolchimico. A. è un importante centro industriale, con industrie di costruzioni navali e automobilistiche, chimiche, petrolchimiche, di lavorazione di diamanti (principale centro europeo), della gomma, alimentari e meccaniche; sviluppato è anche il settore terziario.
Sorta come villaggio di pescatori attorno a una fortezza situata su un’isola della Schelda nel 4° sec. d.C., A. fu distrutta dai Normanni nel 9° secolo. La sua fortuna di città commerciale ebbe inizio nel 13° secolo. Già nella prima metà del 15° sec., superando la concorrenza di Bruges, era lo scalo più importante per il commercio dei panni di lana dall’Inghilterra verso l’Europa centrale. Nel secolo successivo, quando i mercanti tedeschi della Lega anseatica vi accentrarono tutto il commercio di esportazione del Baltico verso l’Occidente europeo, assurse a primo mercato del mondo. La deviazione del traffico fluviale della Schelda verso Amsterdam, conseguenza dell’indipendenza delle Province Unite (1609), e la definitiva chiusura del fiume al commercio europeo (pace di Vestfalia, 1648) determinarono la sua decadenza. Iniziò a rifiorire con Napoleone, che la prescelse come principale base marittimo-militare contro l’Inghilterra.
Entro la moderna cinta fortificata, una cintura di viali che ricalcano il perimetro delle distrutte mura del 16° sec. delimita l’antico nucleo medievale della città. Sulla piazza principale (Grote Markt) affacciano le case delle antiche corporazioni e lo Stadhuis (1561-65). La cattedrale di Nostra Signora domina la Groenplaats ed è la più grande chiesa gotica del Belgio, a 7 navate (1352-1619); dal 1965 è stata oggetto di un’impegnativa opera di restauro. Notevoli la chiesa di S. Giacomo (1491-1533); la casa di Rubens (1611); il palazzo Plantin-Moretus (16°-18° sec.), sede dell’omonimo museo; il castello dello Steen (13° sec., rimaneggiato nel 1520); l’antica macelleria (H. de Wagemaker, 1501-03). La parte moderna della città è strutturata su larghe arterie e divisa in quartieri. Importanti il Museo reale di Belle Arti (opere delle scuole dei Paesi Bassi), il Museo Mayer van der Bergh (P. Bruegel) e la Galleria d’arte moderna (maestri belgi del 19° e 20° sec.). Nel Nachtengalenpark ha sede il museo di scultura all’aperto Middelheim e si tiene la Biennale di scultura.