(ted. Thurgau) Cantone della Svizzera (991 km2 con 241.811 ab. nel 2009), che si affaccia con il suo confine settentrionale (50 km ca.) sul Lago di Costanza; è costituito da terreno prevalentemente collinoso e di media montagna attraversato da E a O dal fiume Thur, affluente del Reno. Il clima è complessivamente mite, a eccezione della parte meridionale, montuosa (contrafforti del Hörnli, 1136 m s.l.m.). La popolazione è prevalentemente di lingua tedesca e di religione protestante. Le attività economiche sono legate all’agricoltura, all’allevamento e all’industria (meccanica, elettrica, tessile e chimica). Centri principali, oltre alla capitale Frauenfeld, sono Romanshorn e Kreuzlingen.
Popolata verso il 400 a. C. da genti celtiche, dal 58 a.C. sotto l’influenza romana, e, sotto Augusto, posto di osservazione militare, dal 455 al 14° sec. germanizzata, la T. fu convertita al cristianesimo da s. Colombano e s. Gallo. Fu retta sotto i Franchi dai gaugravi, poi dai langravi (ben presto ereditari nella famiglia dei Kyburg). L’ultimo dei Kyburg lasciò la T. a Rodolfo d’Asburgo, alla cui famiglia rimase, anche se contestata, fino al 1474. Divisa in due parti, cattolica e protestante, sotto il dominio della Confederazione (fino alla pace del 1713), cantone autonomo nel 1803.