(fr. Alsace, ted. Elsass) Regione storica della Francia (ca. 8200 km2 con 1.817.000 ab. nel 2006), fra le pendici dei monti Vosgi a O e il corso del fiume Reno a E, compresa nei dipartimenti Haut-Rhin e Bas-Rhin. È una grande pianura alluvionale, con un ciglione di alti terrazzi; sui pendii si trovano vigneti (che forniscono vini pregiati), più in basso prati umidi, dove si coltivano cereali, barbabietole, tabacco, luppolo, e infine boschi di castagne e di noci. Il clima è continentale e asciutto rispetto alle regioni adiacenti. Le risorse minerarie (ferro, carbone, potassio) ed energetiche alimentano una fiorente industria chimica, metallurgica, meccanica, tessile, del vino e della birra. Oltre la metà della popolazione abita nei centri; le città economicamente importanti sono Belfort, Mulhouse e Strasburgo, tutte mercati e nodi di comunicazione.
Abitata in origine da popolazioni celtiche, appartenne all’Impero romano dal 58 a.C. al sec. 5°, divisa dal 297 nelle due province Germania prima e Maxima Sequanorum. Fin dal sec. 3° fu oggetto d’incursioni degli Alamanni e in seguito fu occupata da Vandali, Alani e Alamanni, vinti nel 536 dai Franchi. Retta da duchi della casa degli Eticoni fino al sec. 8°, l’A. (il nome appare nel sec. 7°, pagus Alisacensis o Elisacensis) fece poi parte dell’Impero carolingio: il trattato di Verdun (843) l’assegnò alla Lotaringia, ma alla morte di Lotario II passò all’Austrasia (Germania). Incorporata nel ducato di Svevia, poi si suddivise nei due langraviati dell’Alta e Bassa A., il primo tenuto (1168-1648) dagli Asburgo, il secondo, dal 1197, dai conti di Woerth, poi (1384) dai vescovi di Strasburgo.
In realtà era frammentata in piccole signorie accanto alle quali erano sorte le città: si pervenne così alla lega delle 10 città (decapoli alsaziana, 1354) sotto un prefetto imperiale. Nonostante i successivi tentativi degli Armagnacchi e di Carlo il Temerario per impadronirsene, l’A. rimase politicamente e culturalmente legata alla Germania, ma si fecero più intense le aspirazioni francesi: Enrico II strappò i tre vescovati di Metz, Toul e Verdun (1552), e dopo la Guerra dei trent’anni le paci di Vestfalia diedero (1648) alla Francia i langraviati dell’Alta e Bassa A., Breisach e la prefettura della decapoli. Dopo aver invaso (1672-78) l’A. rimasta austriaca, Luigi XIV unì alla Francia tutto il territorio alsaziano. Con la pace di Francoforte (1871) l’A. fu annessa con la Lorena alla Germania, ma il sentimento alsaziano si era in larga parte fuso con quello nazionale francese; sorse così un irredentismo che si manifestò specie durante i due primi decenni, dando poi luogo a un movimento autonomista. Il trattato di Versailles (1919) restituì l’A. alla Francia. Nella Seconda guerra mondiale l’A. fu invasa da forze tedesche dopo il 15 giugno 1940. L’occupazione terminò nel febbraio 1945.
Lupo d’A. (o alsaziano): altro nome del cane da pastore tedesco (➔ lupo).