(ted. Rhein, fr. Rhin, nederl. Rijn) Fiume dell’Europa centro-occidentale (1326 km). Interessa il territorio di sei Stati (Svizzera, Liechtenstein, Austria, Germania, Francia, Paesi Bassi). Il principale ramo sorgentizio (R. Anteriore) nasce nelle Alpi svizzere, dal San Gottardo, e si dirige verso NE, ricevendo poi da sinistra il R. Posteriore, proveniente dal massiccio dell’Adula. Il fiume prosegue in direzione N, dapprima integralmente in territorio svizzero, poi segnando il confine tra Svizzera e Liechtenstein e tra Svizzera e Austria; entrato nel Lago di Costanza, ne riesce e prosegue in direzione E-O, formando le cascate di Laufen (20 m), presso Sciaffusa. Ricevuto da sinistra l’affluente Aare e toccata Basilea, si dirige nuovamente verso N, scorrendo nella Fossa Renana. Successivamente, penetrato totalmente in territorio tedesco, percorre un’ampia zona pianeggiante nella quale il suo letto si allarga progressivamente e riceve da destra il Neckar e quindi il Meno, suo massimo tributario. Prosegue poi, sempre verso N, in una valle incassata attraverso il Massiccio Scistoso Renano, ricevendo, da destra, le acque del Lahn e della Ruhr e, da sinistra, quelle della Mosella. A Lobit penetra nei Paesi Bassi: il suo delta apparente (in realtà una ramificazione, i cui bracci danno luogo a una serie di foci a estuario) comincia a Pannerden, dove il R. incanala i 2/3 delle sue acque nel Waal, che, unendosi alla bassa Mosa, cambia poi il nome in Merwede e si getta nel Mare del Nord. Il rimanente delle acque, o Neder Rijn, dopo aver staccato a Huissen un altro ramo, l’Ijssel (che sfocia nell’Ijssel Meer), passa per Arnhem e Wijk, dove prende il nome di Lek. Bagnate Krimpen e Rotterdam, con il nome di Nieuwe Maas, si divide a sua volta in due rami, che sboccano nel Mare del Nord.
A causa della diversità del rilievo dei paesi attraversati, nel bacino del R. (170.000 km2) le precipitazioni sono varie, superando i 3000 mm annui nella zona alpina e scendendo anche al di sotto dei 1000 mm nei bacini di alcuni affluenti; le piogge raggiungono quasi ovunque il massimo in estate, mentre diminuiscono fortemente in inverno nel settore alpino. Il fiume quindi presenta acque alte da dicembre a luglio, dovute prima alle piogge e poi allo scioglimento delle nevi, con minimi in settembre-ottobre e con moderati scarti tra la media delle piene e delle magre. La portata media è di 2250 m3/s.
Per la posizione e per il lungo percorso, il R. costituisce una magnifica via navigabile, frequentata già nel Medioevo e sistemata artificialmente in parte già nel 19° sec., che può essere risalita da navi di 4000 t di stazza fino a Duisburg (il maggiore dei porti ubicati sulle sue rive) e di 2000 t fino a Basilea, ai piedi delle Alpi. Sulla navigazione sul R. vigila una commissione internazionale di controllo (Commission centrale pour la navigation du Rhin), istituita nel 1815, con sede a Strasburgo.
Le prime tracce di popolamenti umani nell’area del R. risalgono a oltre 100.000 anni fa. Ben documentato è il Neolitico danubiano a ceramica decorata da bande a punti incisi (Bandkeramik), da cui si sviluppano aspetti regionali come quello delle ceramiche a punzone (cultura di Rossen), e a cui segue nella valle del R. la cultura di Michelsberg. Diffuse sono le testimonianze eneolitiche e della civiltà dei Campi di Urne. Gli abitanti delle due rive del R. furono in origine probabilmente Celti, ma nel 1° sec. a.C. entrambe le sponde erano già occupate da tribù germaniche (Catti, Sigambri, Tencteri sulla destra; Eburoni, Aduatuci ecc., sulla sinistra). Cesare comprese per primo l’importanza strategica del R. quale barriera difensiva delle Gallie e dello stesso Stato romano: annientato Ariovisto, sgomberò dai Germani la riva sinistra del fiume (52 a.C.) e, passato sulla sponda destra, ne ricacciò verso l’interno gli Svevi. Con Agrippa e Tiberio (dal 29 a.C. al 19 d.C.) i Romani occuparono anche la riva destra, che dovettero abbandonare dopo la rotta di Varo nella selva di Teutoburgo (9 d.C.). Dal 1° al 4° sec. d.C. costituì un formidabile confine militare, supportato da una vasta rete stradale e difeso da 8 legioni e da una flottiglia che dominava il corso del fiume. Nel 5° sec. la linea del R. crollò: nel 406, passato il R., gli Alani e i Vandali si scontrarono con i Franchi presso il basso R.; la vittoria fu degli Alani, che insieme ai Vandali e in parte agli Svevi si sparsero nella Gallia senza incontrare ulteriore resistenza. Li seguirono negli anni successivi Alemanni, Burgundi, Franchi Sali e Ripuari, infine gli Unni.
Nel Medioevo la valle del R. divenne il cuore dell’Impero non solo geograficamente, ma anche spiritualmente, perché lungo le sue sponde ebbero la loro sede gli arcivescovi di Magonza, Colonia e Treviri. La navigabilità del fiume favorì il commercio, incrementando lo sviluppo e la fioritura di molte città, soprattutto Basilea, Strasburgo, Magonza e Colonia. Nel 15° sec. la concorrenza delle città fiamminghe e olandesi e il progressivo affermarsi della navigazione nel Mare del Nord e nel Baltico segnarono l’inizio della decadenza.
Nell’epoca moderna progressivamente la Francia ampliò la sua sovranità verso Est; l’Alsazia fu assorbita nella monarchia francese (1681) e il R. divenne il confine naturale della Francia. In seguito la politica napoleonica estese la sovranità francese sulle due rive. Nel Congresso di Vienna del 1815 la spinta francese fu limitata allo status prerivoluzionario; nei principati ecclesiastici, secolarizzati da Napoleone nel 1803, s’insediò la Prussia, che dopo la guerra del 1870 si annetté l’Alsazia e parte della Lorena, rimaste poi soggette alla sovranità germanica fino al 1919.
La navigazione del fiume, resa libera da Napoleone e dal Congresso di Vienna, fu internazionalizzata dall’accordo di Mannheim (1868). La Commission centrale pour la navigation du Rhin, soppressa dal regime nazista, ha ripreso a funzionare dopo la Seconda guerra mondiale.
Confederazione del R. Fu formata il 12 luglio 1806, su iniziativa di Napoleone e sotto il suo protettorato, da 16 Stati della Germania occidentale e meridionale, che il 1° agosto si staccarono dal Sacro Romano Impero. Ampliatasi con l’adesione degli altri Stati tedeschi (salvo Prussia, Austria e due principati minori), si dissolse nel 1813, allorché la maggior parte dei membri si schierò con la lega austro-russo-prussiana contro Napoleone.