Fiume della Germania (240 km, di cui 76 navigabili; bacino di 4470 km2), affluente di destra del Reno. Le sue sorgenti si trovano nel Sauerland a 664 m s.l.m. Nel corso superiore percorre una regione boscosa; in quello inferiore, con portate notevoli, attraversa il distretto industriale renano-vestfalico. Presso Ruhrort la R. si unisce al Reno.
Il bacino della R. (ted. Ruhrgebiet o Ruhr) ha avuto un formidabile sviluppo economico, e di conseguenza demografico, a partire dai primi decenni del 19° sec., quando la presenza di un ingente potenziale energetico vi determinò la localizzazione (a Essen) dei primi grandi complessi siderurgici. Le intense attività industriali, sia estrattive sia manifatturiere, provocarono forti correnti di immigrazione, sia dalle altre regioni tedesche sia da diversi paesi europei, specie dalla Polonia. Si ebbe, in tal modo, una vertiginosa espansione della popolazione, con la trasformazione di numerosi villaggi dalle tradizionali funzioni rurali in agglomerazioni industriali ad alto livello di concentrazione. In tal modo il bacino della R. è venuto a configurarsi come un’unica, imponente conurbazione, che ospita, su una superficie di circa 4600 km2, una popolazione pari a oltre 6 milioni di ab., i cui principali nuclei di espansione topografica e di sviluppo economico si possono individuare nelle città di Duisburg, Essen, Gelsenkirchen, Bochum e Dortmund. Sebbene tale conurbazione presenti strutture architettoniche e funzionali di una modernità piuttosto uniforme, la persistenza, nelle aree periferiche, di attività agricole discretamente evolute e la salvaguardia, ai margini e nell’interno delle aree urbanizzate, di spazi destinati a parchi e giardini vi determinano una condizione di sia pur relativo equilibrio ecologico. Negli ultimi anni del 20° sec. il volume delle estrazioni carbonifere, nella R., ha subito una diminuzione valutabile nella misura del 10-15% (da 135 a 120 milioni di t annue), ma la conseguente riduzione della capacità di assorbimento di mano d’opera da parte del settore minerario ha trovato larga compensazione nel forte incremento del numero dei posti di lavoro per quanto riguarda i settori manifatturiero e, soprattutto, dei servizi.
La questione della R. sorse nel gennaio 1923, quando ogni dilazione al pagamento da parte della Germania delle riparazioni stabilite a Versailles fu respinta dai governi francese e belga, che procedettero all’occupazione militare della Ruhr. Il cancelliere tedesco W. Cuno sospese allora ogni consegna di carbone a titolo di riparazione e ordinò ai lavoratori dell’industria la ‘resistenza passiva’, cioè uno sciopero generale a tempo indefinito. Gli occupanti tentarono, senza successo, di superare la paralisi economica con il trasferimento di personale belga e francese ed espulsero 145.000 Tedeschi dalla zona occupata. Presto però la crisi inflazionistica in Germania costrinse Cuno alle dimissioni. Il suo successore, G. Stresemann, proclamò la fine della resistenza passiva e riprese i negoziati con la Francia. Lo sgombero della R. ebbe luogo fra il 1° luglio e il 17 agosto 1925. Dopo la Seconda guerra mondiale, la Francia chiese il distacco politico della regione dalla Germania e la sua internazionalizzazione, ma trovò l’opposizione degli altri alleati. Nel 1948 fu creata l’Autorità internazionale della R., organismo di controllo economico che rimase in funzione fino all’istituzione della CECA nel 1952.