consumo
Scegliere cosa, quanto e quando acquistare
Il consumo è la somma delle spese per l'acquisto di beni (generi alimentari, vestiti, automobili) e servizi (cure mediche, affitto della casa). Le scelte di consumo dipendono da vari elementi, come il livello del guadagno attuale e futuro del consumatore e il tasso d'interesse offerto dalla banca in cui il suo risparmio è versato
Ogni volta che si deve decidere cosa consumare ci troviamo di fronte a una scelta complicata: abbiamo a disposizione una certa somma di denaro e dobbiamo decidere come utilizzarla per acquistare i diversi beni che ci offre il mercato. Indipendentemente dal nostro livello di reddito, dobbiamo innanzitutto sostenere la spesa relativa all'acquisto di beni e servizi di prima necessità, come cibo e abitazione. Una volta soddisfatti tali bisogni potremo acquistare i cosiddetti beni di lusso: vestiario, intrattenimenti, automobili. Queste scelte dipendono dalle preferenze di consumo e da fattori determinati dal mercato. Le preferenze per un bene piuttosto che per un altro sono condizionate, oltre che dai gusti personali, anche dalla disponibilità già acquisita di quel bene. D'altra parte le scelte di consumo dipendono dal rapporto dei prezzi dei beni tra cui si sceglie, dalla possibilità di sostituirli eventualmente con altri beni più economici, dalla complementarietà con altri beni (saremo per esempio interessati all'acquisto di una cinta solamente se disponiamo di pantaloni con i passanti).
Il consumo del mercato è pari alla somma delle preferenze dei consumatori che si rivolgono a esso. Gli economisti hanno cercato di rappresentare le scelte di consumo del mercato con strumenti matematici. La funzione del consumo mette in relazione la spesa per consumi con il guadagno attuale delle famiglie. Il primo economista a formulare una funzione di consumo fu l'inglese John Maynard Keynes, attivo nella prima metà del Novecento, secondo il quale il reddito di cui dispongono le famiglie rappresenta la componente principale della spesa per consumi. Osservando quanto si verifica sul mercato, altri economisti hanno tuttavia evidenziato come il consumo attuale dipenda, oltre che dal reddito attuale, anche da altri elementi. Quando, per esempio, decidiamo quanto denaro utilizzare oggi per l'acquisto dei beni e servizi, dobbiamo tener conto del fatto che i soldi di cui disponiamo attualmente e che guadagneremo in futuro servono per soddisfare le esigenze attuali, con il consumo, ma anche le necessità future, con il risparmio. L'economista statunitense Irving Fisher (contemporaneo di Keynes) ha studiato come i consumatori razionali e previdenti operano queste scelte. La scelta tra quanto consumare oggi e quanto nel futuro dipende dalle nostre preferenze e da fattori determinati dal mercato: tra di essi ci sono gli interessi offerti dalla banca a cui affidiamo il nostro risparmio e la disponibilità della banca ad anticiparci dei soldi se intendiamo consumare più di quanto guadagniamo.
Negli anni Cinquanta del Novecento sono state elaborate altre due importanti teorie economiche del consumo, che hanno cercato di rappresentare con formule matematiche il complesso meccanismo che porta a scegliere un determinato 'paniere' di beni e servizi.
Secondo la teoria del ciclo vitale, che è stata formulata principalmente dall'economista Franco Modigliani, le scelte di consumo dipendono dal reddito che si percepisce nonché dal rapporto tra gli anni che prevediamo di vivere e quelli che presumiamo di trascorrere lavorando. La teoria del reddito permanente elaborata dallo statunitense Milton Friedman parte dall'ipotesi che non tutto il reddito guadagnato dall'individuo resta fisso nel corso dell'intera vita lavorativa. Lo studioso sostiene che il reddito è soggetto a fluttuazioni continue nel corso del tempo, alcune delle quali si rivelano transitorie mentre altre sono definitive. Il consumo è considerato funzione solo del reddito permanente.