contraccettivo d'emergenza
contraccettivo d’emergenza (contraccettivo di emergenza), loc. s.le m. Farmaco che ha lo scopo di evitare una gravidanza indesiderata dopo un rapporto sessuale non protetto.
• L’obiezione di coscienza invocata dal ciellino [Roberto] Formigoni ‒ lo ricorda giustamente Vittorio Angiolini, avvocato della famiglia Englaro ‒ riguarda solo aborto e servizio di leva (anche se tanti medici, fuorilegge anch’essi, la estendono arbitrariamente pure ai contraccettivi di emergenza). (Silvia Ballestra, Unità, 17 novembre 2008, p. 1, Prima pagina) • È il caso della pillola del giorno dopo, catalogata come contraccettivo di emergenza. Entro due giorni dal rapporto sessuale che potrebbe aver determinato l’avvio di una gravidanza riduce il rischio che l’evento si verifichi. (Margherita De Bac, Corriere della sera, 26 febbraio 2011, p. 29, Cronache) • Una scalata impressionante tra i «contraccettivi d’emergenza», come vengono definite con uno dei più elusivi neologismi della farmacopea le varie pillole realizzate per spegnere sul nascere un’eventuale gravidanza. (Francesco Ognibene, Avvenire, 9 giugno 2016, p. 17, èVita).
- Composto dal s. m. contraccettivo, dalla prep. di e dal s. f. emergenza.
- Già attestato nel Corriere d’Informazione del 29 settembre 1972, p. 1 (Silvio Guidi), nella variante grafica contraccettivo di emergenza.