convulsione
Insieme di contrazioni violente e involontarie di grande ampiezza, transitorie e ripetentisi per crisi, a carico di gruppi muscolari.
Le c. sono dovute a una mancanza di sincronismo fra le scariche elettriche dei neuroni cerebrali: gruppi di neuroni vengono attivati ripetutamente, senza inibizione; l’attivazione si generalizza a entrambi gli emisferi e provoca le contrazioni muscolari.
Le c. si dicono toniche quando la contrazione muscolare ha un carattere persistente, cloniche quando contrazione e rilasciamento si alternano: spesso le c. hanno nello stesso tempo carattere tonico-clonico avvicendandosi le due varietà.
Le c. sono caratteristiche delle manifestazioni accessionali motorie dell’epilessia e presentano differenze nelle diverse forme cliniche di essa: nell’epilessia jacksoniana, almeno all’inizio, sono localizzate a un gruppo muscolare; nell’epilessia centroencefalica sono generalizzate a tutto il corpo, prendedendo il nome di c. maggiori generalizzate. Le c. sono particolarmente frequenti nell’infanzia: il più delle volte non sono riportabili né a epilessia, né ad altre malattie del sistema nervoso (encefaliti, meningite), ma sono semplice espressione di un’abnorme eccitabilità della corteccia cerebrale e scompaiono definitivamente prima dell’adolescenza senza lasciare postumi. Sono tali le c. che si osservano nel corso di febbre e di malattie infettive (c. sintomatiche). Malattie metaboliche varie possono dare c.: l’ipoglicemia, l’ipocalcemia, l’insufficienza renale, gli avvelenamenti. Fra i processi espansivi e irritativi cerebrali si ricordano i tumori, i traumi cranici, le emorragie cerebrali, le encefaliti. Farmaci attivi sul sistema nervoso centrale e, talvolta, la loro sospensione possono causare c., come la privazione del sonno. Particolari sono le c. in corso di isteria: in questo caso sono disordinate, si distinguono da quelle epilettiche per un fatto emotivo scatenante, per la lunga durata, per la mancanza di lesioni traumatiche se vi è caduta a terra.