Copepodi
I più numerosi abitatori delle acque
I Copepodi sono minuscoli crostacei che vivono numerosissimi in qualsiasi ambiente acquatico. Partecipano ai grandi movimenti quotidiani della fauna del plancton e costituiscono un anello fondamentale della catena alimentare. Ma ci sono anche Copepodi che vivono nella sabbia o come parassiti di pesci
I Copepodi, delle dimensioni di qualche millimetro, hanno il corpo di aspetto cilindrico, segmentato come in tutti i Crostacei. Moltissime specie diverse vivono nel plancton marino, quel complesso di creature, grandi e piccole, che popolano i mari a tutte le profondità ma che non toccano mai il fondo. Gli organismi planctonici nuotano in continuazione per mangiare microscopici organismi e particelle organiche in sospensione. Il nuoto a scatti dei Copepodi provoca infatti una corrente d'acqua che spinge il cibo verso la bocca dove viene filtrato da un complicato apparato boccale. Quindi mangiano nuotando, e nuotano in continuazione per mangiare, specialmente quelli che vivono nelle acque dolci, come nei laghi o nei fontanili.
I Copepodi nuotano anche per spostarsi. Ma se pensiamo, per esempio, a un copepode lungo un paio di millimetri in mezzo all'immensità dell'Oceano Pacifico, ci possiamo chiedere: nuota per andare dove?
Sulla superficie dell'acqua degli oceani vivono milioni di miliardi di piccolissime alghe verdi: è sulla superficie, infatti, che arriva il massimo dell'energia luminosa del Sole. Su queste alghe verdi 'pascolano', proprio come se fosse un gregge su un immenso prato, gli animali erbivori del plancton e, tra questi, molte specie di Copepodi. Moltissimi organismi planctonici sono invece carnivori e si nutrono degli erbivori, come in tutte le catene alimentari che si rispettino. Così, cento metri più in profondità, dove mancano le minuscole alghe verdi, gli animali del plancton appartengono a specie completamente diverse da quelle che vivono in superficie: sono tutte carnivore, o si nutrono di organismi morti che affondano o sfruttano particelle organiche. Più in fondo ci sono ancora altre specie, e così via, fino agli abissi.
Il nostro copepode che nuota in mezzo all'oceano, in realtà non va da nessuna parte: il suo compito è rimanere o in superficie o alla profondità in cui la sua specie è in grado di alimentarsi. Quando viene la sera, miliardi di Copepodi e di altri organismi del plancton che vivono in superficie scendono lentamente più a fondo lasciando il posto a quelli che di giorno vivono a cento metri di profondità, i quali salgono e pascolano sulle alghe verdi durante la notte. Contemporaneamente i carnivori che vivono più in profondità saliranno a loro volta per mangiare i Copepodi che scendono e così via fino agli abissi. Insomma, ogni ventiquattro ore ci saranno continui rimescolamenti di animali planctonici (si chiamano migrazioni batimetriche) che scendono e salgono lungo la verticale dei mari. È così da sempre.
Molte specie di Copepodi vivono invece sul fondo, e altre ancora vivono addirittura dentro il fondo, in quello che viene definito ambiente interstiziale. Tra i granelli di sabbia di una spiaggia restano infinitesimi spazi vuoti. Se scaviamo una buca su una spiaggia, arrivati al livello del mare troviamo l'acqua: si tratta dell'acqua che passa tra gli interstizi che esistono tra i granelli di sabbia in cui vive una minuscola, ma ricchissima fauna. I Copepodi interstiziali sono molto sottili, in modo da penetrare tra gli interstizi, hanno antenne cortissime, sono completamente ciechi e privi di pigmento.
Altre specie di Copepodi, invece, da adulti vivono come parassiti di pesci marini. Capita di vedere un pesce con nastri lunghi vari centimetri che sporgono dal corpo. Si tratta di Copepodi parassiti il cui corpo non si vede perché è immerso nei muscoli del pesce: i lunghi nastri sono i sacchi delle uova, che sono numerosissime, come sempre nei parassiti.