Nell’antica Roma, macchina da assedio, costituita da una trave sospesa a un castello di legno mobile e terminante con un grosso uncino di ferro, spesso doppio, a becco di corvo. Serviva a trarre a sé le macchine difensive o per strappare pezzi di muraglia già sconnessi dall’ariete.
Nella marina dell’antichità classica, apparecchio, portato dalle navi militari, simile a un grosso e pesante picco di carico munito di un robusto gancio, che nell’abbordaggio si lasciava cadere sulla coperta della nave nemica per agganciarla e assalirla con le truppe imbarcate. Il c. fu introdotto da C. Duilio nella prima guerra punica.