COSTA RICA (XI, p. 639; App. I, p. 482)
RICA Popolazione. - Una valutazione al dicembre 1945 la fa ammontare a 746.535 ab. (15,3 per kmq.), così distribuita nelle varie provincie: Alajuela, 157.077 ab.; Cartago, 111.454; Guanacaste, 90.107; Heredia, 55.156; Limón, 40.117; Puntarenas, 50.043; San José, 282.151. La popolazione delle città principali nel dicembre 1946 era la seguente: San José, 79.614 ab.; Cartago, 13.174; Heredia, 10.848; Alajuela, 10.346; Limón, 10.224; Puntarenas, 8868; Liberia, 3901.
Condizioni economiche. - Nel 1946-47 il caffè, coltivato su 57.000 ha., diede una produzione di 108.500 q. contro 159.790 nel 1944-45; l'esportazione delle banane fu di 562.200 q.; il cacao (7000 ha.) diede un prodotto di 16.000 q.; il prodotto della canna da zucchero fu di 171.000 q. Tra le colture che servono esclusivamente all'alimentazione della popolazione locale, quella del granturco occupava 31.000 ha. e diede 280.000 q. di prodotto; quella del riso, rispettivamente 12.000 ha. e 129.000 q.
Commercio. - Nel commercio degli ultimi anni è rimasto quasi stazionario il valore delle esportazioni (11-12 milioni di dollari), mentre è andato fortemente crescendo quello delle importazioni (16,8 milioni nel 1940, 33,0 milioni nel 1946).
Finanze. - Si riportano qui di seguito le cifre dei bilanci dal 1941 al 1947:
Al principio del 1947 il debito pubblico interno ammontava a 110,2 milioni (di cui 56,4 di consolidato) e quello estero a 146,2 milioni. Dal 1937 il cambio ufficiale del colón è rimasto stabile sulla cifra di 146,2 colones per dollaro e in base ad esso è stata dichiarata al Fondo monetario internazionale la parità aurea di 1 colón = 0,158267 grammi di fino. Il cambio libero era, a fine giugno 1948, di 6,21 colones per dollaro. Con legge del 15 novembre 1936 il Banco Internacional de Costa Rica è stato riorganizzato assumendo la denominazione di Banco Nacional de Costa Rica. Il nuovo istituto è, come il precedente, una banca di stato e svolge anche funzioni di banca commerciale e banca ipotecaria. Al 31 dicembre 1947 la circolazione ammontava a 82,6 milioni di colones, le riservc auree ed equiparate del Banco Nacional ammontavano a 25 milioni e i depositi bancarî a 109 milioni, di cui 105 a vista.
Storia. - Il presidente Cortés non ottenne la ratifica di un accordo per i confini col Panamá (settembre 1938), respinse la proposta del Nicaragua di discutere la canalizzazione del Rio San Juan, mentre forze nordamericane presidiavano l'isola Cocos, disabitata, a circa 500 km. dalla costa (settembre-ottobre 1939).
Eletto presidente il 12 febbraio 1940, Rafael Angel Calderón Guardia, entrato in funzioni il 10 maggio, appoggiò gli Stati Uniti, criticò l'entrata in guerra dell'Italia, resistette a tentativi tedeschi d'intimidazione, dichiarò guerra al Giappone, alla Germania e all'Italia nel dicembre 1941, e con l'aiuto tecnico e finanziario degli Stati Uniti spinse innanzi la costruzione della strada panamericana da S. José al confine col Panamá e intensificò la coltura della gomma, dell'abacà, della chinina e del legno di balsa, tentando di compensare così dalla diminuita epoca del caffè, e delle banane; cercò di contenere l'aumento dei prezzi, abrogò la legge vietante l'immigrazione dei Cinesi ed emanò un Codice del lavoro (1943) e un Codice sanitario (1944).
Il 13 febbraio 1944 venne eletto presidente Teodoro Picado Michalski (e a vicepresidente Francisco Calderón, fratello di Rafael Angel), candidato governativo, sostenuto dal partito Vanguardia popular (comunista), cui l'arcivescovo Victor Sanabria permise ai cattolici di aderire. Entrò in funzioni - dopo un viaggio agli Stati Uniti - l'8 maggio, mentre in Città del Messico si regolava, tra i rappresentanti diplomatici in quel paese, la ripresa delle relazioni con l'Unione Sovietica; l'8 settembre, i presidenti della Costa Rica e del Panamá s'incontravano sulla nuova linea di confine, per celebrare l'accordo raggiunto. Nell'ottobre, truppe costarichegne fermarono un gruppo di esuli dal Nicaragua che preparavano una spedizione rivoluzionaria contro il presidente Somora; i progetti di federazione centro-americana, discussi nel Guatemala e nel Salvador, non furono accolti nella Costa Rica. Si aggravò invece la situazione interna, per l'aumentato costo della vita, la scarsezza di derrate alimentari e il cattivo stato delle finanze, nonostante i prestiti concessi dalla United Fruit Company e dalla Export-Import Bank degli Stati Uniti e le misure del governo. Questo ebbe ancora la maggioranza nelle elezioni suppletive del 1946, dopo un tentativo (ottobre 1945) di stabilire la pubblicità del voto. Ma nelle elezioni presidenziali dell'8 febbraio 1948 il Calderón, ripresentatosi, soccombette di fronte al candidato dell'opposizione (Unión nacional), Otilio Ulate (essendo il Cortés morto il 3 marzo 1946). Il Congresso annullò l'elezione e René Picado, fratello di Teodoro, rifiutò di trasmettere all'Ulate il comando delle truppe, da lui tenuto. Anzi l'Ulate venne arrestato il 2 marzo, alla presenza dell'arcivescovo e dei ministri degli Stati Uniti, della Gran Bretagna e del Venezuela, sotto l'accusa di complicità nell'uccisione di due agenti mandati ad arrestarlo la sera prima. Venne però rilasciato il giorno seguente.
Ma si schierò in favore dell'Ulate il colonnello José Figueras, già combattente con i repubblicani nella guerra civile spagnola. Sconfitte ripetutamente le truppe governative, il Figueras occupò S. Isidro, a circa 55 km. da S. José, e Puerto Limón; il 14 aprile, per iniziativa del Nunzio, mons. L. Centoz, cominciarono trattative, per il tramite dei rappresentanti dell'Argentina, del Messico, del Panamá e degli Stati Uniti, che, dopo difficili negoziati, e quando già il Figueras aveva virtualmente assediato la capitale, si conclusero con l'accordo del 20 aprile. Il Picado e il Calderón, già rifugiatisi nel Guatemala, sarebbero rimasti in esilio; si sarebbe concesso un'amnistia e data la presidenza provvisoria a León Herrera, che il 24 costituì un ministero in cui era figura preponderante il Figueras. Il 3 maggio si annunciò la formazione di una Junta revolucionaria, col compito di preparare un progetto di costituzione da sottoporre all'Assemblea nazionale, essendo le elezioni indette per l'8 dicembre 1948.