COSTA RICA (XI, p. 639; App. I, p. 482; II, 1, p. 707)
RICA Il censimento eseguito il 22 maggio 1950 dette 800.875 ab. (471.524 nel precedente censimento del 1927) dei quali 34.821 cittadini esteri. Un terzo della popolazione totale vive nella provincia di San José. Nell'ultimo decennio, oltre alle banane (3.420.000 q nel 1957) hanno acquistato diffusione la canna da zucchero e l'ananasso. In incremento anche la coltura dell'abaca. Lo sviluppo industriale si avvantaggerà della costruzione della centrale idroelettrica di La Garita, che fa parte di un piano decennale di elettrificazione. Per quanto riguarda le comunicazioni è da segnalare l'apertura di una sezione, lunga un po' più di 200 km della Pan-American Highway che dovrà attraversare l'intero territorio (504 km). Nel 1955 fu aperto all'esercizio l'aeroporto di El Coco presso la capitale. Le relazioni commerciali con l'estero non hanno subìto notevoli variazioni. Le importazioni superano sempre le esportazioni (nel 1957 import. 102.800.000 dollari; esportazioni 83.800.000 doll. rappresentati per il 46% da caffè).
Finanze. - Il sistema di regolazione finanziaria corrente prevede un cambio che è fissato all'esportazione in 5,6 e 6,27 colones per un dollaro S.U.A. (quest'ultimo per il cacao). All'importazione il cambio oscilla da 5,67 per le merci essenziali a 6,65 per le altre merci e per le partite finanziarie. La Banca centrale ha iniziato a operare nel febbr. 1950.
Storia. - Le tradizioni democratiche del paese furono interrotte dalla guerra civile scoppiata dopo le elezioni di Otilio Ulate a presidente. Intervenne allora José Figueres, a capo di una giunta militare, che prese in mano il potere e riportò l'ordine dopo aver sciolto la Vanguardia Popular (partito comunista). Alla fine del 1948 la C. R. aboliva l'esercito. La giunta militare rimase al governo per diciotto mesi cedendo poi il potere (fatto insolito negli annali delle rivoluzioni sudamericane) al legittimo titolare Ulate che dette buona prova come presidente e che rimase in carica fino allo scadere del suo mandato, durante il quale la C. R. aderì all'Organizzazione degli Stati dell'America Centrale (ODECA) comprendente anche El Salvador, Guatemala, Honduras e Nicaragua. Nel 1953 il Partito di Liberazione Nazionale portava alle elezioni presidenziali José Figueres che vinceva con ampio margine contro i conservatori appoggiati dai comunisti. Il nuovo presidente, svolgendo una politica di centro sinistra, riuscì a controllare una serie di scioperi nelle piantagioni della United Fruit Company (di capitale importanza per l'economia del paese) e a far conservare ai sindacati il loro carattere libero. La C. R. fu l'unico stato americano a non partecipare alla X Conferenza panamericana di Caracas (1-28 marzo 1954) per il fatto che essa si svolgeva in un paese sotto dittatura militare. Nello stesso anno veniva firmato un nuovo contratto con la United Fruit Co. contenente clausole molto vantaggiose per la C. R. che ottenne il 30% dei profitti netti della società oltre ad un netto miglioramento nel trattamento dei lavoratori. Le riforme sociali introdotte da Figueres e l'attuazione di un razionale piano di sviluppo permisero un ulteriore progresso delle istituzioni democratiche e una decisa ripresa economica. Un'invasione di elementi ostili a Figueres, provenienti dal Nicaragua (11 gennaio 1955) diede occasione all'OAS d'intervenire, applicande per la prima volta il trattato di Rio del 1948 con l'invio di aerei militari ceduti alla C. R. al prezzo di un dollaro ciascuno. Nonostante la popolarità del partito di Figueres, le elezioni del 2 febbraio 1958 (svoltesi con l'assistenza di tre osservatori delle N.U.) videro la vittoria del candidato conservatore Mario Echandi che si è subito distinto per aver proposto dinanzi all'OAS il disarmo dell'America Latina (5 marzo 1958) e per il suo incoraggiamento alla libera iniziativa. La C. R. partecipa dal gennaio 1959 al Mercato comune dell'America centrale ma i suoi rapporti col vicino Nicaragua sono tesi a causa dei ripetuti tentativi d'invasione subìti da quest'ultimo paese da parte di profughi politici che trovano asilo nel territorio costarichegno.
Bibl.: S. May e altri, Costa Rica: A Study in Economic Development, New York 1952. A. Castro Esquivel, José Figueres Ferrer: el hombre y su obra, San José de Costa Rica 1955; R. E. Nunley, The distribution of population in Costa Rica, Washington 1960.