Vedi Council of Europe dell'anno: 2015 - 2016
Il Consiglio d’Europa (Ce) è stato fondato nel 1949 a Londra da 10 paesi europei: Belgio, Danimarca, Francia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Regno Unito e Svezia. Secondo lo Statuto, obiettivi del Consiglio d’Europa sono: conseguire una più stretta unione tra i suoi membri per salvaguardare e promuovere gli ideali e i principi che costituiscono il loro comune patrimonio; favorire il progresso economico e sociale. Ogni membro del Consiglio deve accettare il principio della preminenza del diritto e assicurare il godimento dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali a ogni persona posta sotto la sua giurisdizione.
Uno dei primi risultati del Consiglio d’Europa fu la firma a Roma nel 1950 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, su cui vigila la Corte europea dei diritti umani, creata nel 1959, che rappresenta uno dei meccanismi regionali più avanzati nel campo della tutela dei diritti umani. Nel 1957 è stata creata la Conferenza permanente dei poteri locali e regionali d’Europa (oggi Congresso dei poteri locali e regionali d’Europa), che riunisce gli amministratori degli enti locali e regionali, mentre nel 1961 è stata firmata a Torino la Carta sociale europea del Consiglio d’Europa, equivalente della Convenzione europea dei diritti dell’uomo in materia di diritti economici e sociali. Nel 1979, il Consiglio ha redatto uno degli strumenti più efficaci in materia di tutela ambientale: la Convenzione di Berna, che ha lo scopo di garantire la conservazione della fauna, della flora e dell’ambiente naturale in Europa nonché in alcuni stati del continente africano.
A seguito della dissoluzione dell’ex Unione Sovietica, l’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa ha istituito lo statuto d’invitato speciale per stringere legami più stretti con i parlamenti di alcuni paesi dell’Europa centrale e orientale in via di democratizzazione. Nei primi anni Novanta hanno inoltre fatto ingresso nel Consiglio i paesi dell’Europa orientale, le repubbliche baltiche, la Federazione Russa e alcuni paesi della regione balcanica. Nel 1999 ha aderito la Georgia e nel 2001 anche Armenia e Azerbaigian.
L’attuale mandato politico del Consiglio d’Europa è stato definito in occasione del terzo vertice dei capi di stato e di governo tenutosi a Varsavia nel maggio 2005. Esso prevede che il Consiglio abbia molteplici obiettivi: tutelare i diritti dell’uomo e la democrazia pluralista e garantire il primato del diritto; favorire e incoraggiare la consapevolezza dell’identità culturale europea e della sua diversità; cercare soluzioni comuni a problemi sociali, quali: discriminazione delle minoranze, xenofobia, intolleranza, bioetica e clonazione, terrorismo, tratta degli esseri umani, criminalità organizzata e corruzione, criminalità informatica, violenza sui minori; sviluppare la stabilità democratica in Europa, sostenendo le riforme politiche, legislative e costituzionali.
Inoltre tra le priorità dell’attuale segretario generale Thorbjørn Jagland, in carica dal 2009, vi è quella di una riforma del Ce. Obiettivo di tale riforma è quello di rivitalizzare il Ce come organo politico, focalizzandone maggiormente l’azione sugli ambiti nei quali possiede un vantaggio comparato e sviluppando un’organizzazione più flessibile, visibile e rilevante per gli 800 milioni di cittadini europei i cui stati fanno parte del Consiglio.
Una delle principali attività del Ce è quella di elaborare convenzioni in materie attinenti agli scopi dello Statuto. Tra le oltre 200 convenzioni elaborate dal Consiglio troviamo per esempio la Convenzione sui diritti dell’uomo e la biomedicina del 1996, il primo strumento internazionale vincolante in materia di bioetica (e un protocollo successivo che ha vietato la clonazione umana); la Convenzione sulla criminalità informatica, entrata in vigore nel luglio 2004, che rappresenta l’unico trattato internazionale vincolante esistente oggi a tale proposito; la Convenzione del Consiglio d’Europa per la prevenzione del terrorismo e, nel 2011, la Convenzione sulla prevenzione e il contrasto della violenza sulle donne e alla violenza domestica e la Convenzione sulla contraffazione dei prodotti medicali e reati simili che implicano una minaccia alla salute pubblica. Nel 2012, il Ce ha emanato il quarto protocollo addizionale alla Convenzione europea sulle estradizioni.
Tra i principali organi del Consiglio d’Europa vi è il Comitato dei ministri, che costituisce il più importante organo decisionale. Esso comprende i ministri degli affari esteri di tutti gli stati membri o i rappresentanti diplomatici permanenti a Strasburgo (al rango di ambasciatori). Il Comitato consiste in un organo intergovernativo, dove possono essere discusse le posizioni nazionali su una certa questione, ma anche in un forum collettivo, dove vengono formulate le risposte europee a tali questioni. Insieme all’Assemblea parlamentare, il Comitato dei ministri ha il compito di tutelare i valori fondamentali del Ce e vegliare sul rispetto degli impegni presi da parte dei membri.
L’Assemblea consultiva (o parlamentare) rappresenta i 47 parlamenti nazionali e si compone di 636 membri (318 titolari e 318 supplenti, nominati dai parlamenti nazionali tra i loro membri) che si riuniscono quattro volte l’anno. Essa è l’organo deliberativo del Ce e un motore della cooperazione europea. Il Congresso dei poteri locali e regionali è il portavoce delle regioni e dei comuni d’Europa ed è composto da una Camera dei poteri locali e da una Camera delle regioni. Il Segretariato generale è composto da circa 1800 funzionari provenienti dai 47 stati membri, sotto la direzione del segretario generale, eletto dall’Assemblea parlamentare.
Albania, Andorra, Armenia, Austria, Azerbaigian, Belgio, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Georgia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Macedonia, Malta, Moldavia, Monaco, Montenegro, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Russia, San Marino, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, Ucraina, Ungheria. Stati osservatori: Israele (presso l’Assemblea parlamentare), Santa Sede, Stati Uniti, Canada, Giappone, Messico.