Creta
L'isola del Minotauro
Creta fu il centro della civiltà minoica, che con il leggendario re Minosse e i suoi successori dominò il Mediterraneo per oltre duemila anni. La cultura minoica è testimoniata principalmente dai grandi palazzi di Cnosso e Festo, la cui disposizione richiama il mitico Labirinto dove era rinchiuso il Minotauro
L'isola di Creta, la più estesa tra le isole greche, ha accolto la prima grande civiltà mediterranea. Questa civiltà, chiamata minoica dal mitico re Minosse, si sviluppò per oltre duemila anni (dalla fine del 4° alla fine del 2° millennio a.C.) e nella sua ultima fase influenzò la civiltà micenea, fiorita a Micene a metà del 2° millennio. La potenza di Creta si manifestò in primo luogo con la talassocrazia, cioè il dominio del mare, che fu possibile anche grazie alla felice posizione dell'isola, che si trovava al centro delle principali rotte di navigazione del Mediterraneo orientale.
La civiltà minoica è testimoniata dalla realizzazione di città (il poeta Omero disse che l'isola aveva 100 città) e soprattutto dai grandi palazzi dei re. Questa cultura poi ci ha lasciato altre significative forme d'arte e nella scrittura ha sviluppato l'importante passaggio dai geroglifici, ancora presenti nel pannello circolare chiamato Disco di Festo, a una forma di scrittura a sillabe, chiamata lineare.
Secondo la mitologia, il primo re di Creta fu Minosse, figlio di Zeus ed Europa; lo stesso Zeus sarebbe nato a Creta, sul monte Ida. Minosse incaricò l'architetto Dedalo di costruire un palazzo caratterizzato da un intrico di corridoi senza uscita, chiamato Labirinto, per rinchiudervi il Minotauro, mostro con corpo umano e testa taurina, che si cibava di carne umana e a cui ogni anno era offerto il tributo espiatorio di sette fanciulli e sette fanciulle ateniesi.
Ma il giovane ateniese Teseo, aiutato da una figlia di Minosse, Arianna, che gli aveva dato un filo per ritrovare la strada d'uscita dal palazzo, riuscì a uccidere il Minotauro. Minosse volle punire Dedalo perché il suo Labirinto era stato espugnato e lì lo rinchiuse con il figlio Icaro. I due riuscirono a fuggire volando via con ali attaccate con la cera ma Icaro si avvicinò troppo al sole, che sciolse la cera: il giovane cadde nel mare a nord di Creta, che si chiamò Icario (oggi Mare Egeo). Questa è una storia ricavata da un mito e quindi fantastica, come altre nella mitologia greca, ma la struttura del palazzo cretese di Cnosso in alcune zone sembra un labirinto!
L'architettura minoica è importante perché introduce l'architettura greca e si manifesta principalmente nei grandi palazzi di Cnosso, Festo e Mallia. Questi edifici rappresentavano la ricchezza e la potenza dei re che li abitavano; intorno a essi si sviluppavano i centri abitati. Il palazzo di Cnosso, il più importante dell'isola, venne scoperto e scavato dall'archeologo inglese Arthur John Evans a partire dal 1900. La sua forma ricorda quella di un labirinto, con molti ambienti collegati da una fitta rete di corridoi e passaggi; il vasto cortile centrale rappresenta il cuore del palazzo e su questo affaccia la sala del trono, che era decorata da affreschi, poi rifatti in epoca moderna.
Sia a Cnosso sia a Festo sono presenti ampie gradinate che si affacciano su spazi piani: si pensa che possano essere le prime forme di teatro all'aperto, che poi saranno riprese e migliorate nell'architettura greca.
Le forme d'arte minoica che conosciamo ci testimoniano quanto fosse progredita quella cultura: specialmente nella pittura e nella ceramica le decorazioni sono ispirate alla natura, in particolar modo al mare, che era la fonte di vita per i Cretesi. Nelle ceramiche erano frequenti anche le decorazioni lineari e astratte, che arrivarono a un altissimo livello di eleganza nello stile detto di Kamàres. Anche nelle arti minori, come l'oreficeria, la cultura minoica riuscì a elaborare oggetti molto originali: diademi e collane presentano una lavorazione molto raffinata.
Queste forme d'arte, testimoni di una civiltà, dal 15° secolo a. C. vennero assorbite e rielaborate dagli Achei, che invasero Creta causandone il declino ma che al tempo stesso trasferirono i centri culturali a Micene e Tirinto. La cultura minoica continuò quindi nella cultura micenea, che pose le basi per lo sviluppo del mondo greco.