ROBETTA, Cristofano
Orafo e incisore, nacque a Firenze nel 1462. Il Bartsch e il Passavant gli assegnano complessivamente 33 stampe, che le più recenti attribuzioni vogliono far salire a 45. Altre in ogni modo egli dovette averne incise, come si può argomentare dalle lacune esistenti nella serie della creazione e storia del genere umano, eseguita, come la maggior parte delle sue incisioni, su disegni di Filippino Lippi. A giudicare dalle libertà che si prendeva nella riproduzione delle opere di Filippino, è da supporre che il R. ne avesse iniziato l'intaglio dopo la morte del pittore (1505). Ma codeste libertà non denotano una fantasia sempre attiva: le varianti rispondono a stampi prestabiliti, nati più dall'esterno che dall'interno (uno stesso putto, per es., è adoperato a riempire lastre diverse; per gli sfondi sono usati spesso elementi presi dal Dürer); tuttavia, nel trasporre i suoi modelli, siano essi di Filippino o del Pollaiolo, l'artista mostra un candore e un'ingenuità deliziosi, che finiscono per caratterizzare la sua figura. Non senza ragione egli fu detto l'ultimo degl'incisori primitivi: gli originali escono dalle sue mani come inacerbiti e qua e là impreziositi dai vezzi dell'orafo, mentre il suo tratteggio piega già verso esigenze di modellazione prospettica (v. specialmente Adamo ed Eva, B. 4), sull'esempio del Dürer e di Marcantonio e in contrasto coi modi dei Fiorentini che lo precedettero (maniera fine" e "maniera larga"). Il R. operò fin verso il 1522. Nel 1821 la grande lastra della sua Adorazione dei Magi (B. 6) con a tergo l'allegoria dell'Uomo legato a un albero dall'Amore (B. 25) era ancora in buono stato di conservazione, presso Gius. Vallardi.
Bibl.: A. Bartsch, Le peintre-graveur, XIII, Vienna 1811; J.-D. Passavant, Le peintre-graveur, V, Lipsia 1864; A. Hind-Colvin, Cat. of early Italian engr. in the British Museum, Londra 1920; P. Kristeller, Kupferstich und Holzschnitt, Berlino 1922; L. Servolini, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXVIII, Lipsia 1934 (con bibl.).