Amico e scolaro di Socrate; nel dialogo di Platone a lui intitolato cerca invano di persuadere Socrate alla fuga dal carcere da lui predisposta, e nel Fedone dà le ultime disposizioni e interroga il maestro sulle sue ultime volontà. È incerto se abbia realmente scritto i 17 dialoghi di cui Diogene Laerzio (II, 121) cita i titoli.