CURCUMA (dall'arabo kurkum)
Genere della famiglia Zingiberacee, che comprende piante aromatiche esalanti grato odore; fiori con calice tubuloso, corolla con tubo breve e tre lobi allungati; stami 5 petaloidei senza antere, con filamenti saldati tra loro, il sesto stame con filamento dilatato petaloideo e antera biloculare; ovario infero triloculare con stilo filiforme e stimma globoso. Sono erbe perenni rizomatose con foglie alterne generalmente ampie, bislunghe e fiori vivamente colorati in spiga densa riuniti 2 o più per ogni brattea.
Comprende 45 specie tutte tropicali asiatiche. Le specie più importanti sono: la C. longa L. dell'India che dà il rizoma di curcuma o radice gialla, contiene una sostanza colorante gialla, la curcumina, un olio etereo e grande quantità di amido. In commercio si distinguono una curcuma lunga e una rotonda, che provengono ambedue dalla stessa pianta; la C. Zedoaria (Bergius) Roscoe presso gl'Indiani costituisce un medicinale assai in uso; questa specie si chiama anche C. zerumbet (Koenig) Roxb. ed è frequentemente coltivata.
Materia colorante. - La curcumina è direttamente estraibile dai rizomi mediante solventi da cui, purificata, si ottiene in cristallini prismatici gialli o rossi; venne studiata da Jockson, A. G. Perkin, Ciamician e Silber. Le si attribuisce la formula:
Sarebbe quindi un dichetone.
Si usano per la tintura le decozioni acquose. E l'unica materia colorante gialla che tinge direttamente il cotone per semplice immersione, fornendo belle tinte gialle, di poca resistenza alla luce, al sapone e agli alcali. Tinge pure la seta in un bel giallo oro.
È nota la proprietà della carta di curcuma (carta da filtro tinta in giallo con una soluzione concentrata di curcuma) di colorarsi in rosso, se immersa in soluzione anche diluita di acido borico: reazione scoperta da A.G. Vogel nel 1815.