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Malaparte, Curzio

Enciclopedia on line
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Pseudonimo del giornalista e scrittore italiano Curzio Suckert  (Prato 1898 - Roma 1957). Personalità poliedrica, indipendente e controversa, passò dall'adesione al fascismo, all'antifascismo (che gli procurò nel 1933 il confino), al filocomunismo.  Scrisse acuti testi politico-letterari, tra cui Italia barbara (1925), e romanzi quali Kaputt (1944) e La pelle (1950), crude testimonianze sulle atrocità della guerra.

Vita

Durante la prima guerra mondiale si arruolò nella legione garibaldina delle Argonne; quindi combatté, come semplice soldato, sul fronte italiano e come ufficiale di nuovo in Francia, dove fu decorato al valore. Da allora, il suo intenso vitalismo e uno spirito dannunziano d'avventura lo sospinsero di esperienza in esperienza, dal giovanile repubblicanesimo al fascismo, dalla fronda antifascista (che gli procurò, nel 1933, la condanna, peraltro blanda, al confino) al filocomunismo e, in extremis, alla conversione al cattolicesimo. Fondò alcuni periodici politico-letterarî (La conquista dello Stato, 1924; Prospettive, 1939); fu condirettore della Fiera, poi Italia letteraria (1928-33), direttore della Stampa di Torino (1929-31), collaboratore del Corriere della sera, anche con lo pseudonimo di "Candido", e corrispondente, durante la seconda guerra mondiale, dai vari fronti. Dal 1953 in poi redasse, per il settimanale Tempo, la rubrica Battibecco. Viaggiò ripetutamente per l'Europa, con lunghi soggiorni a Parigi; fu anche nell'America Meridionale, e da ultimo in Cina.

Opere

La sua attività letteraria, accanto a "ragionamenti" politico-letterari (L'Europa vivente, 1923; Italia barbara, 1925; Intelligenza di Lenin, 1930; Technique du coup d'état, 1931, ecc.) o di costume (Maledetti toscani, 1956), comprende "cantate" (L'Arcitaliano, 1928) e racconti epico-popolareschi (Avventure di un capitano di sventura, 1927), ispirati a quel mito di "Strapaese" che egli stesso - dopo essere passato per il "novecentismo" europeizzante di M. Bontempelli - aveva contribuito a creare; e accanto a prose di un idillismo evocativo e magico (tra le sue più felici: Donna come me, 1940), altre di un realismo (Kaputt, 1944) o di un cinismo (La pelle, 1950) spinti all'estremo, e tuttavia mescolati a una sensuale malinconia. Scrisse anche per il teatro e diresse un film, Il Cristo proibito (1950). Postume sono uscite parecchie raccolte di suoi scritti, per lo più già apparsi in giornali, da Io, in Russia e in Cina (1958), a cura di G. Vigorelli, a Mamma marcia (1959), Benedetti italiani (1961), Diario di uno straniero a Parigi (1966), Battibecco, 1953-1957 (1967), a cura di E. Falqui; del 2009 è la pubblicazione in traduzione italiana del saggio scritto in francese nel 1949 Coppi e Bartali.

Vedi anche
strapaese Tendenza letteraria che si ispirò alle tradizioni schiettamente paesane, contro ogni forma di cosmopolitismo o esterofilia. Le sue origini si possono far risalire al manifesto nazionalista di G. Papini (1904), e atteggiamenti ‘strapaesani’ sono già rintracciabili in alcuni scrittori dell’europeizzante ... Novecento Arte Movimento artistico sviluppatosi in Italia tra terzo e quarto decennio del 20° secolo. In un generale clima di ritorno all’ordine, il recupero della tradizione italiana primitiva e rinascimentale, secondo premesse già espresse dalla pittura metafisica e dal realismo sintetico di G. Severini, fu ... Mino Maccari Pittore, incisore e scrittore italiano (Siena 1898 - Roma 1989). Vasta è la sua opera di disegnatore, per lo più rivolta alla satira sociale e politica, e di alta qualità artistica, sensibile all'esempio di J. Ensor e G. Grosz. Nella pittura, pur non discostandosi dai motivi consueti, M. sviluppa maggiormente ... Italo Balbo Uomo politico e aviatore italiano (Quartesana, Ferrara, 1896 - Tobruk 1940). Partecipò alla guerra 1915-18 dapprima come ufficiale degli alpini, poi come comandante di un reparto di arditi. Fondatore del fascismo ferrarese (1920), fu uno dei capi più in vista di quello padano e si distinse nell'organizzazione ...
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  • MALAPARTE, Curzio
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  • MALAPARTE, Curzio
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Vocabolario
vaffanculismo
vaffanculismo s. m. (spreg.) L’esasperazione insofferente e gridata di chi pensa di potersi sbarazzare, con l’insulto, di persone o situazioni che non si sopportano più. ◆ Erano tutti lì da [Michele] Santoro: Sabina Guzzanti, Marco Travaglio,...
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