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CYRANO DE BERGERAC, Hector-Savinien de

di Natale Addamiano - Enciclopedia Italiana (1931)
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CYRANO DE BERGERAC, Hector-Savinien de

Natale Addamiano

Scrittore francese, nate a Parigi il 6 marzo del 1619, e morto a Sannois il 28 luglio 1655. Dopo cinque anni di studio presso un curato a Mauvières fu messo a Parigi nel collegio di Presles-Beauvais, ma non vi imparò nulla; lesse invece con rapimento Luciano, che rimarrà il suo più costante modello. Uscitone a 18 anni poiché la paterna terra di Mauvières aveva anche il nome di Bergerac, da una famiglia di guasconi che l'aveva posseduta nei secoli XV-XVI, si fa chiamare Cyrano de Bergerac e si stabilisce a Parigi: legge molto il Cortegiano del Castiglione, La Città del Sole del Campanella, Luciano, e impara la danza e la scherma. A 20 anni ha il primo sospirato duello e, soppressagli la pensione paterna, entra come cadetto nella Compagnia delle guardie e va di guarnigione a Mouzon (1639). Nel 1640 partecipa all'assedio di Arras: si batte con tutti, gioca, beve, fa versi, finché, durante un furioso attacco nemico, non riceve un gran colpo di spada alla gola e un altro alla guancia, che gli produce una profonda ferita parallela all'immenso naso sventolante. La cicatrice lo rende irritabile; e dopo alcuni nuovi duelli dà le dimissioni dalla Compagnia per entrare ripetitore al collegio di Lisieux. Intanto però vive nei circoli mondani vicino alla marchesa di Rambouillet e frequenta, col diciannovenne Molière, la scuola dell'epicureo Gassendi. D'un tratto la fama d'una sua avventura riempie tutta Parigi: quando, solo col cavaliere di Lignières, affronta nella notte tutta una masnada numerosa del conte di Guiche e la costringe a sgombrare il terreno lasciandovi due morti e sette feriti. Ma a soli 26 anni, un attacco di mal francese gli spezza le forze. Disperato, C. ritorna agli studî: rilegge Luciano, Moro, Campanella, i sognatori di un mondo diverso dal nostro, e, dopo aver composto in poche settimane il Pédant joué, ispirato da Lope de Vega, trae, dalle letture del Gassendi, di Copernico, di Galilei, i suoi caotici ma geniali États et Empires de la Lune (1649). Si butta a corpo perduto nelle lotte della Fronda; attaccando dapprima il celebre cardinale, con alcuni pamphlets, fra cui, celebri, Le ministre d'état flambé, in 56 strofe di settenarî, Le Gazetier désintéressé, La Sybille moderne, Remonstrances des trois états à la Reine Régente; poi, lo difende, in linguaggio violentissimo, contro i frondisti, particolarmente contro lo Scarron. E continua a comporre, senza tregua: Les Ètats et Empires du Soleil, superiori a quelli della Luna; la tragedia La mort d'Agrippine; versi d'ogni genere. A 33 anni, malato, solo, povero, si pone sotto la protezione del duca di Arpajon. Una sera, una trave staccatasi dal soffitto lo colpisce gravemente al capo. Appena alquanto rimesso, C. lascia il duca ed è accolto in casa di un amico, donde, per sfuggire alle esortazioni della sorella piissima e della cugina, si fa segretamente trasportare a Sannois, presso Argenteuil, in casa di un cugino, nella quale si spegne.

Bibl.: Le opere furono ristampate da P. L. Jacob nel 1858; e studî sul C. pubblicarono P. Brun, S. de C. B., sa vie et ses œuvres, Parigi 1893; J. Roman, C. de B., et sa famille, in Revue d'hist. littéraire de la France, 1894; P. Frédy de Coubertin, La famille de C. de B., Parigi 1898. Ma soprattutto dopo il successo del dramma di Rostand, gli studî si moltiplicarono: v. P. Brun, C. de B., l'histoire et la légende, Parigi 1908; P. Toldo, Les voyages merveilleux de C. de B. et leur rapports avec Rabelais, in Revue Rabelaisienne, 1906 e 1907; H. Platow, Die Personen von Rostand's Cyrano in der Geschichte und in der Dichtung, Erlangen 1902; H. Dübi, C. de B., sein Leben und seine Werke, Berna 1906; F. Lachèvre pubblicò una nuova ediz. delle Œuvres libertines, voll. 2, Parigi 1921; e una monografia, C. de B., Parigi 1920. Cfr. Lefèvre, La vie de C.d.B., Parigi 1927.

Vedi anche
Wells, Herbert-George Scrittore (Bromley, Kent, 1866 - Londra 1946). Autore munifico, W. scrisse più di cento libri. Le sue opere composte dopo la prima, e ancor più quelle durante la seconda guerra mondiale, sono dominate dal pessimismo, e l'argomento politico e sociologico soffoca le notevoli doti di romanziere. Vita e ... Verne, Jules Scrittore francese (Nantes 1828 - Amiens 1905). Studiò diritto a Parigi, dove si legò ad A. Dumas figlio e al fotografo Nadar. Esordì come drammaturgo (Les pailles rompues, 1850), ma, a partire da Cinq semaines en ballon (1863), s'impose come uno dei più prolifici autori di romanzi popolari d'avventura ... Méliès, Georges Pioniere del cinema (Parigi 1861 - ivi 1938); proprietario del Théâtre Robert Houdin (1888), fondò la prima casa di produzione cinematografica, la Star film (1896), e costruì il primo studio a Montreuil-sous-Bois. Dal 1896 al 1914 girò circa 4000 pellicole (la maggior parte delle quali raggiungeva i ... Jean-Baptiste Poquelin detto Molière Commediografo (Parigi 1622 - ivi 1673). Assunse il nome d'arte di M. dopo essersi dato al teatro. Studiò a Parigi nel collegio di Clermont (oggi liceo Louis-le-Grand), retto dai gesuiti; fece in seguito, almeno pro forma, gli studî di diritto e seguì con ogni probabilità le lezioni del filosofo Gassendi. ...
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    Enciclopedia on line
    Scrittore francese (Parigi 1619 - Sannois 1655). Nato da una famiglia di piccola nobiltà, condusse vita dissipata, di autentico libertino. Intrapresa la carriera delle armi, si distinse come formidabile spadaccino; ferito due volte in combattimento, tornò a Parigi dove si consacrò agli studî letterarî. ...
Vocabolario
de auditu
de auditu locuz. lat. – Espressione corrispondente all’ital. «per sentito dire»: riferire de auditu. Anche, «per avere udito direttamente», nell’espessione giuridica testimone de visu et de auditu (v. de visu).
de visu
de visu locuz. avv., lat. (propr. «di veduta»). – Locuzione usata in frasi come conoscere de visu, rendersi conto de visu, cioè con i proprî occhi; testimoni de visu et de auditu, che riferiscono cose vedute e udite personalmente, non sentite...
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