AVALLE, D'Arco Silvio
Filologo romanzo, nato a Cremona il 3 giugno 1920. Ha insegnato nella università di Torino (dal 1962), e (dal 1974) in quella di Firenze. Socio dell'Accademia della Crusca (dal 1972), ne ha diretto dal 1973 al 1983 l'''Opera del Vocabolario'' (vedi il suo Al servizio del vocabolario della lingua italiana, 1979); socio dell'Accademia delle scienze di Torino; condirettore e direttore responsabile di Strumenti critici, direttore degli Studi di lessicografia italiana e condirettore di Medioevo romanzo. Nel 1987 ha ricevuto il premio Feltrinelli per la Filologia romanza.
La sua ampia e diversificata attività spazia dalla letteratura mediolatina − per cui si vedano l'edizione critica dello Sponsus. Dramma delle vergini prudenti e delle vergini stolte (1965), con rilevanti farciture antico-francesi, e l'antologia, corredata da una puntuale analisi linguistica, Latino ''circa romançum'' e ''rustica romana lingua'' (1969) − alla tradizione manoscritta della letteratura provenzale, con La letteratura medievale in lingua d'oc nella sua tradizione manoscritta (1961); e si veda anche l'edizione critica delle Poesie di Peire Vidal (1960). Assai rilevanti i suoi contributi nel campo dei testi letterari poetici italiani delle Origini: in particolare lo studio sulla Preistoria dell'endecasillabo (1969) e il volume Ai luoghi di delizia pieni (1977). Tale attività ha messo capo a importanti riflessioni di teoria e di metodo raccolte nei Principi di critica testuale (19782); si veda anche La critica testuale (1972), in cui A. ha cercato di estendere le regole dell'insiemistica e taluni procedimenti delle matematiche moderne (con larga approssimazione) alle tecniche dell'edizione critica.
Sulla linea d'indagine di tradizioni monotestimoniali, di assoluto spicco è la raccolta e lo studio del corpus di testi poetici contenuti in manoscritti sicuramente risalenti al sec. 13° (sezione poetica del Tesoro della lingua italiana delle Origini -TLIO- nota come ''corpus Avalle'').
Notevoli anche i suoi interessi strutturalistico-semiologici nell'ambito della critica testuale: ad A. si deve il brillante saggio su Gli orecchini di Montale (1965), il primo esempio di analisi funzionale del linguaggio poetico, poi in Tre saggi su Montale (19775); e ancora Modelli semiologici nella Commedia di Dante (1975).