Verso composto di 11 sillabe, il più importante e vario della tradizione poetica italiana per le sue molteplici soluzioni metriche (in base al numero degli accenti e delle pause); di largo impiego nel poema in terzine (Dante, che lo definì superbissimum carmen) e in ottave (L. Ariosto, T. Tasso), nella poesia tragica, nel sonetto o, alternato al settenario, nella canzone antica e leopardiana.
Le origini ...
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endecasillabo
Ignazio Baldelli
Il verso dantesco, e in particolare l'e., ha attirato fortemente l'attenzione degli studiosi fino a spingerli a una serie d'importanti considerazioni sui rapporti più [...] sec. XIII, Bologna 1902; I. Garlanda, Il verso di D., Roma 1907; R. Fornaciari, Note di metrica italiana, una forma dell'endecasillabo, in Fra il nuovo e l'antico: prose letterarie, Milano 1909, 429-452; M. Casella, Studi sul testo della D. C., in ...
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L’endecasillabo è un verso di 11 sillabe metriche (➔ metrica e lingua), con accento principale obbligato in decima posizione (Beltrami 20024: 181-188; Menichetti 1993: 386-424). È il verso principe della [...] di sciolti, o versi sciolti) a proposito di componimenti, o di loro parti (per es. in molta poesia teatrale), in soli endecasillabi non legati da rime (o con rime possibili solo a grande distanza le une dalle altre e senza riconoscibile nesso).
Il ...
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Verso endecasillabo che prese il nome dal poeta alessandrino Faleco che sembra essere stato il primo ad usarlo stichicamente. Ma insieme con altri versi ricorre assai prima; ad es., in Saffo, in Anacreonte [...] e poi nei tragici e nei comici.
Considerato secondo la teoria che ammette il dattilo ciclico, è una pentapodia logaedica col primo piede (base) di forma abitualmente spondaica (raramente giambica, più ...
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aquella
Gianluigi Toja
. Provenzale; pronome dimostrativo femminile, " quella ". Ricorre nel quarto endecasillabo in lingua d'oc fatto pronunciare da D. al prediletto trovatore Arnaut Daniel: Ara vos [...] prec, per aquella valor (Pg XXVI 145) ...
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ternario
Ignazio Baldelli
Nell'elenco di metri di VE II, D. pone nell'ordine di frequenza l'endecasillabo, il settenario, il quinario, il trisillabo: Post hoc pentasillabum et deinde trisillabum ordinamus. [...] e la sua Poscia ch'Amor del tutto m'ha lasciato. D. usa il t. come emistichio segnato dalla rima internamente all'endecasillabo nella stanza isolata Lo meo servente core (Rime XLIX) al v. 12 (ché mi volge sovente / la mente per mirar vostra sembianza ...
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settenario
Ignazio Baldelli
1. Il s. è considerato da D. nel De vulg. Eloq. come il verso secondo per importanza soltanto all'endecasillabo: Et dicimus eptasillabum sequi illud quod maximum est in celebritate [...] nel secondo lo stesso posto che ha in quello, esemplifica ampiamente con il piede di tre versi di cui il primo e il terzo siano endecasillabi e il secondo sia un s.; e aggiunge che la stessa posizione deve avere il o i s. in piedi di più versi. Ma ...
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quinario
Ignazio Baldelli
In VE II V 6, D., dopo aver affermato che il settenario segue per frequenza di uso e rinomanza l'endecasillabo, dice: Post hoc pentasillabum et deinde trisillabum ordinamus. [...] Pugliese), sia in quelle dei toscani (si ricorda il fiorentino Pietro Morovelli). E come emistichio (segnato dalla rima) dell'endecasillabo si trova, oltre che nei siciliani e nei siculo-toscani, perfino in Cavalcanti.
D. adopera il q. soltanto nei ...
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Manibus, oh, date lilïa plenis
È un emistichio virgiliano (Aen. VI 883), in cui è inserita la particella vocativa per formare l'endecasillabo. Con queste parole - che nell'Eneide Anchise pronuncia a [...] proposito del giovane Marcello - viene accolta Beatrice, al suo apparire nel Paradiso terrestre (Pg XXX 21; al v. 19, il saluto di origine scritturale Benedictus qui venis: cfr., con la forma verbale " ...
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endecasillabo
endecasìllabo agg. e s. m. [dal lat. hendecasyllăbus, gr. ἑνδεκασύλλαβος, comp. di ἕνδεκα «undici» e συλλαβή «sillaba»]. – Nella metrica italiana, verso di undici sillabe (o, più propriam., di undici «posizioni metriche», se...
saffico
sàffico agg. [dal lat. Sapphĭcus, gr. Σαπϕικός, der. di Σαπϕώ, Saffo] (pl. m. -ci). – 1. Relativo a Saffo, poetessa greca di Lesbo (fine sec. 7° - prima metà sec. 6° a. C.), e alla sua opera: la poesia s., la lirica saffica. 2. Nella...