DAIBERTO (o Daimberto o Dagoberto) Lanfranchi
Primo arcivescovo di Pisa, successo al vescovo Gherardo nel 1088. Per volere di Urbano II, con bolla del 21 aprile 1092, fu nominato arcivescovo con la supremazia sui vescovi di Corsica, isola donata l'anno precedente alla chiesa pisana in compenso dell'opera spiegata dai Pisani nella lotta contro i Saraceni. Per l'abilità diplomatica e per la sua energia fu inviato in Sardegna a combattere gli eretici favoriti dal giudice di Gallura. Ricondotti gli animi alla fede, Urbano II lo chiamò a Roma per essere aiutato nelle cure del suo ministero. Nel 1095 insieme col papa fu nel concilio di Piacenza, poi a Cluny e a Clermont per predicare la crociata. Di ritorno in patria, nel 1096, esortò i suoi concittadini ad apprestare 120 navigli per la guerra santa, ed eletto comandante della flotta pisana contribuì coi suoi alla presa di Gerusalemme. Bene accetto a Goffredo di Buglione, morto il patriarca Simone, D. fu eletto il 6 gennaio 1100 primo patriarca latino di Gerusalemme. Egli si mostrò molto zelante nel suo ufficio, istituì i Canonici o Cavalieri del Santo Sepolcro, e fece erigere un monastero nella valle di Giosafat. Morto Goffredo, ebbe delle controversie col nuovo re Baldovino e col conte Garnerio di Grez, che finirono per scacciarlo e nominare patriarca Arnolfo. Tornato in Italia, sottopose la sua causa a Pasquale II che gli diede piena ragione; ripartì allora per la Palestina, ma a Messina morì il 14 giugno 1107.
Bibl.: Dal Borgo, in Memorie istoriche di più uomini illustri pisani, Pisa 1792; E. Valtancoli, Montazio, Annali di Pisa, Lucca 1842; P. Tronci, Annali pisani, Pisa 1868-71; G. Sainati, Diario sacro pisano, 3ª edizione, Torino 1898, p. 78.