Città capitale del Senegal (2.978.419 ab. nel 2017) e capoluogo dell’omonima regione, situata in prossimità del Capo Verde, su un’isoletta di origine vulcanica collegata alla terraferma da un cordone alluvionale. Fondata nel 1862 dai Francesi, D. ebbe un rapido sviluppo demografico e urbanistico. Nella breve pianura costiera rimane il cuore della città, il centro amministrativo e commerciale europeo, verso E è la zona industriale e portuale; a N, oltre il quartiere indigeno della Medina, si alternano moderni quartieri residenziali e bidonville. Massimo centro commerciale dell’Africa occidentale, basa gran parte della sua struttura economica sull’attrezzatissimo porto, sbocco marittimo del paese e frequentato scalo sulle rotte tra l’Europa, l’Africa meridionale e l’America del Sud. Notevole è l’attività industriale nei rami cantieristico navale e petrolchimico (raffineria di greggio proveniente dall’Algeria e dal Gabon), attive anche industrie alimentari, tessili, conciarie, chimiche, meccaniche, del legno e del tabacco. Molto sviluppata è la pesca, soprattutto del tonno. D. è sede di una zona franca.
A un’architettura di tipo coloniale francese (Camera del Commercio, 1929), si affiancano tipologie ibride (Cathedrale du Souvenir africain, 1929-36) o islamiche (Grande Moschea, 1964), centri commerciali e amministrativi di matrice europea (Place de l’Indépendance) e opere monumentali come la Porte du Mellénaire (2001) di P. Atepa Goudiaby.