CHIESA, Damiano
Patriota, nato il 24 maggio 1894 a Rovereto, fucilato a Trento il 16 maggio 1916. Le lotte irredentistiche ebbero ben presto il giovane C. tra più ardenti assertori. Compiuti gli studî nella città natale, nel 1913 si recò a Torino, ove frequentò il primo corso d' ingegneria presso quel politecnico. Il 13 settembre 1914, essendo stata richiamata sotto le armi la sua classe, abbandonò frettolosamente il Trentino e tornò a Torino, durante il periodo della neutralità, partecipando attivamente alla propaganda per l'intervento. Il 28 maggio 1915 il C. si arruolò nel 6° reggimento artiglieria da fortezza e, celando la sua qualità d' irredento, si fece aggregare a un reparto addetto alla costruzione di una strada di guerra in Vallarsa. Il 6 gennaio 1916 era nominato sottotenente, e assegnato al 9° reggimento artiglieria da fortezza. Nel maggio 1916, allo scoppio dell'offensiva austriaca, si trovava in vista della città natale, in val Lagarina, a Costa Violina, nella batteria più avanzata del settore. Invitato ad allontanarsi dalla prima linea, non volle abbandonare il suo posto, ma combatté valorosamente sino all'ultimo. Fatto prigioniero, fu condotto a Rovereto e, di là, ad Adeno, dove era il Comando dell'XI Armata. Riconosciuto e denunciato da un orologiaio di Rovereto, fu condotto al Castello di Trento dinanzi al tribunale militare dell'XI Amata, dove confessò con fierezza la sua fede italiana: fu quindi condannato al capestro, pena che fu poi commutata in quella della fucilazione. Anche davanti al plotone di esecuzione, nella fossa del Castello del Buonconsiglio, il suo contegno fu fiero, tranquillo, quasi sereno. La salma, sepolta nascostamente presso gli scogli delle fogne nella fossa del Castello, fu ricuperata nel 1918 e riesumata insieme con quella del Battisti, quindi trasportata nel Famedio cittadino di Rovereto.