Musicista (Caen 1782 - Parigi 1871); studiò specialmente con L. Cherubini. Divenuto ben presto famoso, nel 1829 fu chiamato all'Institut; nel 1842 ebbe la direzione del Conservatorio di Parigi, succedendo al Cherubini, e nel 1852 anche quella della cappella imperiale. Diede al teatro una quarantina di lavori, dei quali La muette de Portici (1828) e Fra Diavolo (1830) sono ancora sulle scene. Celebre il suo inno Amour sacré de la patrie, cantato dai rivoluzionarî a Bruxelles nel 1830. L'arte dell'A., capace anche di squisite raffinatezze di toni (per es. nella Manon Lescaut, 1856), si caratterizza soprattutto per felicità di soluzioni sceniche, in un discorso musicale sempre chiaro ed elegante nel variare degli estri, che conferma, pur nell'atmosfera rossiniana, la presenza del gusto francese.