Missionario ed esploratore scozzese (Blantyre, Glasgow, 1813 - Citambo, Rhodesia settentr., 1873). Medico, missionario nell'Africa australe (1840), attraversò il continente in diverse spedizioni tra il 1840 e il 1860, contribuendo a ricostruire la carta dell'Africa centrale e l'idrografia del continente. Morì nel corso di una spedizione, dopo essersi guadagnato una vasta notorietà per le sue imprese e la sua umanità.
Superati, malgrado difficoltà economiche, gli studi di teologia e di medicina, partì come missionario per l'Africa australe (1840), dove raggiunse la missione di R. Moffat a Kuruman. Convintosi che i missionarî in Africa dovessero allora soprattutto svolgere opera di pionieri, esplorò negli anni seguenti il Bechuanaland, per gran parte ancora ignoto, e attraversò per primo il Deserto di Kalahari fino al Lago Nagmi (1847-49). Nel 1852 intraprese un memorabile viaggio durante il quale riconobbe un lungo tratto dello Zambesi fino al Lago Dilolo e attraversò poi il bacino merid. del Congo fino a S. Paolo di Luanda (od. Luanda). Si portò, sulla via del ritorno, dall'Angola al Mozambico, dopo avere scoperto le Cascate Vittoria sullo Zambesi. Le osservazioni raccolte da L. imposero la ricostruzione della carta dell'Africa centrale. In una successiva spedizione (1858-64), affidatagli dal governo britannico, L. scoprì, tra l'altro, il Lago Niassa. Nella regione inferiore dello Zambesi, trovava frattanto la morte la moglie Maria Moffat, che gli era stata sempre di valido aiuto durante i suoi viaggi. Due anni dopo tornò ancora una volta in Africa per proseguire le esplorazioni nella regione dei grandi laghi equatoriali, e compì nuove importanti scoperte, tra cui quelle dei laghi Bangueolo e Moero, finché a Ugigi sul Tanganica fu raggiunto dalla spedizione Stanley inviata alla sua ricerca. Le sue scoperte degli ultimi anni furono di primaria importanza per la risoluzione del problema dell'idrografia africana. L. volle ancora proseguire le esplorazioni, ma la morte lo colse per le malattie contratte in Africa. I suoi meriti di esploratore e di filantropo, le scoperte geografiche e la lotta sostenuta contro la schiavitù, gli dettero vasta notorietà ancora in vita. La sua salma ebbe sepoltura nell'abbazia di Westminster.