DE GREYSS, Benedetto Felice (in religione Benedetto Vincenzo)
Figlio di Francesco, di famiglia di origine tedesca, nacque a Livorno il 1° sett. 1714. Il 29 genn. 1730 prese l'abito domenicano nel convento di S. Marco a Firenze insieme al fratello Antonio Fortunato. In epoca che non ci è nota lasciò il convento di S. Marco per quello di S. Maria Novella, terminando i suoi giorni a Venezia, dove morì il 15 apr. 1759, trovandosi di passaggio in quella città diretto a Vienna, allo scopo di offrire all'imperatore Francesco I di Lorena i suoi lavori.
Il suo nome è legato alla tecnica del "tocco in penna" consistente nel ripassare con una sottile penna inchiostrata i contorni di un disegno, tale da renderlo simile a un'incisione. La particolare abilità raggiunta dal D. in questo campo gli valse nel 1749 l'incarico da parte di Francesco di Lorena, allora granduca di Toscana ma residente a Vienna, di redigere un inventario figurato della Galleria degli Uffizi, secondo un procedimento già messo in atto nel 1735, anno in cui una opera analoga era stata curata e pubblicata per la Pinacoteca di Vienna.
Il D. attese a questo lavoro in qualità di coordinatore di una équipe di disegnatori che firmarono ciascuno i propri disegni, mentre il D., di sua mano, eseguì unicamente il frontespizio dell'opera raffigurante la veduta d'insieme dei tre corridoi, in cui ritrasse anche se medesimo nell'atto di mostrare un disegno ad un personaggio riccamente abbigliato, forse il granduca in persona.
Non sappiamo con esattezza per quanto tempo si protrasse questo lavoro che certo procedeva con estrema lentezza (si veda, del 1769, una lettera del direttore della Galleria, Giuseppe Bencivenni Pelli, nell'archivio delle Gallerie a Firenze: filza II, n. 22) e che continuava ugualmente nonostante la morte del D., e nonostante che nell'anno 1765 fosse deceduto anche Francesco di Lorena, il committente dell'opera, cosicché all'inventario figurato si lavorava ancora nel 1773 come risulta da un'altra lettera del Bencivenni Pelli del 18 giugno di quell'anno (Ibid., filza VI, n. 41).
Dell'inventario figurato furono realizzati quattro volumi in due stesure, una a matita ed una toccata in penna. Le parti completate raffiguravano i tre corridoi, la sala delle iscrizioni, cinque pareti della tribuna e la stanza degli autoritratti. Questi disegni sono conservati al Gabinetto disegni e stampe degli Uffizi (stampe in volume, nn. 4492-4588), eccetto quelli relativi alla sala degli autoritratti che, sia nella prima versione sia in quella definitiva, si trovano nella Biblioteca nazionale di Vienna.
Del D. ci rimane inoltre l'Autoritratto (Uffizi) eseguito nel 1758, un anno prima della morte, con la tecnica del tocco in penna: vi si è raffigurato con la penna di corvo, propria della sua attività in una mano, ed una carta nell'altra su cui è scritto: "Fr. Benedictus Vin. De Greyss Ord. Praed. Theologus, patria Liburnensis, origine Germanus ab Imperatore Caesare Francisco Lotharingico, Pio, Felice, Augusto tabulis pictis, signis, anaglyptis, quae in regio cimeliarchio Florentiae asservantur calamo delineandis Praepositus sua se ipsum manu effinxit anno salutis 1758". Il Gabinetto disegni e stampe degli Uffizi conserva un altro autoritratto, a matita (dis. 16490 F), da porsi cronologicamente vicino al precedente.
Sappiamo infine (Marchese, p. 508) che il D. si dedicò anche all'incisione ma niente ci è noto di questa sua attività.
Il fratello Antonio Fortunato, anch'egli frate domenicano, rivolse la sua particolare attenzione alla miniatura. Nel 1789, per volere del granduca Pietro Leopoldo, eseguì la carta geografica della Toscana ed in seguito quelle delle diocesi di Pisa, Arezzo, Pistoia e Prato su incarico dei rispettivi vescovi (sulla loro attuale ubicazione non si hanno notizie).
Fonti e Bibl.: Firenze, Archivio delle Gallerie, filza II, n. 22 e filza VI, n. 41; Ibid., Arch. della Congreg. di S. Marco: U. Pancani, Prontuario biografico di domenicani di S. Marco (ms., XX sec.), ad voces; H. R. Füssli, Allgemeines Künstlerlexikon, II, Zürich 1779, p. 484; F. Pera, Ricordi e biografie livornesi, Livorno 1867, pp. 212-215; V. Marchese, Mem. dei più insigni pittori, scultori e architetti domenicani, Bologna 1879, II, pp. 506 ss.; E. Viviani della Robbia, Nei monasteri fiorentini..., Firenze 1946, p. 220; D. Heikamp, Le Musée des Offices au XVIII siècle, in L'Oeil, 1969, pp. 2-11; Gli Uffizi, Catal. generale, Firenze 1979, pp. 30, 891; L. Pellegrini Boni, Strutture e regolamenti della Galleria nel periodo di Pietro Leopoldo, in Gli Uffizi; quattro secoli di una galleria. Convegno internazionale di studi, fonti e documenti, Firenze 1982, p. 273; F. Borroni Salvadori, A passo a passo dietro a G. Bencivenni Pelli..., in Rass. storica toscana, XXIX (1983), p. 50 (fissa erroneamente al 1765 la sospensione dell'inventario figurato); U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, XV, s. v. Greyss, Benedetto Vincenzo de.