De' tuoi begli occhi un molto acuto strale
. Sonetto (Rime dubbie XXVII; schema un po' insolito: abab, baba: cdd, dcc) attribuito a D. nell'unico manoscritto che ce lo ha tramandato, il Casanatense 433 (già d v 5). Incluso - con argomentazioni poco convincenti - dal Di Benedetto tra le rime dubbie di Cino, il componimento presenta, così com'è trascritto nel codice, elementi lessicali che il Contini giudica assai poco danteschi, sì da far porre fortemente in dubbio l'attribuzione a Dante.
Uno strale scoccato dagli occhi della donna s'è conficcato più d'un'oncia nel cuore del poeta e lo fa soffrire. Amore ha voluto che egli incontrasse la donna, ma ha anche stabilito che non possa godere della vista di lei né essere confortato da quella pietà ch'amor racquista; e non possedendo questo bene, sente di morire.
Bibl. - L. Di Benedetto, Rimatori del Dolce Stil Novo, Bari 1939, 231; Contini, Rime 272-273.