DECCAN o Dekkan (A. T. 93-94)
Regione, detta Dakhin dagl'indigeni, dal sanscrito dakshina "meridionale", comprendente tutta la penisola indiana a S. del 22° N., o più precisamente a S. del fiume Nerbudda (Narbada) e dei Vindhya; ha forma d'un triangolo con la base a N. Il lato occidentale, con la costa del Malabar, è formato dai varî terrazzi orografici dei Ghati Occidentali, che terminano al Capo Comorin, l'estrema punta meridionale della penisola. Il lato orientale, con la costa del Coromandel, è dominato più da lontano dai Ghati Orientali, e, in contrasto con la costa del Mare Arabico, montagnosa, boschiva e dotata di buoni porti, presenta coste basse e importuose. Tra i due orli montuosi si estende un altipiano accidentato, digradante nel suo assieme da O. a E., e in questo senso scorrono tutti i suoi principali sistemi idrografici.
Il tavoliere del Deccan è considerato dai geologi come un blocco ancora intatto dell'antico continente di Gondwana (v.). Il basamento geologico comprende un insieme di gneiss e di scisti, al di sopra dei quali riposano enormi spessori di strati attribuiti all'età precambrica e vaste masse di lava basaltica (trappi). Caratteristici e degni di nota sono i due terreni chiamati regar e laterite: il primo che compare nella maggior parte dei terreni lavici, nero, argilloso, calcareo e così propizio alla coltura del cotone da essere noto sotto il nome di terreno del cotone (cottonsoil); il secondo assai noto anche in molte altre contrade tropicali per il suo colore rosseggiante.
Il clima del Deccan è quello dei monsoni. Le maggiori precipitazioni cadono sulle coste occidentali, mentre al centro sono relativamente scarse.
All'infuori delle vaste zone coltivate, il Deccan, massime nella sua parte S., offre una serie di paesaggi fra i più caratteristici e pittoreschi di tutta l'India. La popolazione era, in origine, interamente costituita da genti di razza dravidica, con resti di tribù ancor più primitive presentanti affinità australoidi; e tuttora, fatta eccezione per la fertile zona dei trappi della parte nord-occidentale della penisola, invasa e dominata dagli Arî, i Dravida ne formano il nucleo essenziale. Nella religione però l'induismo ha praticamente conquistato tutta la penisola, ma assorbendo, come è anche avvenuto nella vita sociale e nell'arte, molti elementi delle vecchie civiltà indigene, per cui il Deccan, con le sue genti scure e le culture poco toccate da influssi islamici e occidentali, presenta un notevole contrasto con i paesi settentrionali dell'India. Carattere spiccatamente meridionale hanno anche la produzione e la vita economica (v. india).
La storia del Deccan, prima della conquista musulmana, è imperfettamente nota (v. india: Storia). La regione fu islamizzata molto più tardi dell'India settentrionale, e soltanto verso la fine del sec. XIII venne in gran parte annessa al regno di Delhi, sotto le dinastie dei Khalgī e dei Taghlaq. Da allora in poi la classe dominante fu costituita da musulmani, benché la maggior parte della popolazione rimanesse fedele agli antichi culti. Nel 1347 l'afghano Ḥasan Gāngū, ribellatosi ai sultani di Delhi, fondò la dinastia dei Bahmanidi (dal nome da lui assunto salendo al trono), la quale si mantenne fino al 1526, sottomettendo e riducendo a condizione di tributarî i rāja indigeni. Ma fin dalla fine del sec. XV alcune provincie del regno dei Bahmanidi se ne staccarono, costituendosi in piccoli stati indipendenti (‛Imād Shāhī a Berār, Niẓām Shāhī ad Aḥmadnagar, Barīd Shāhī a Bīdar, ‛Ādil Shāhī a Bīgiāpūr, Quṭb Shāhī a Golconda), spesso in guerra fra loro e di cui il primo finì con l'essere conquistato dai Niẓām Shāhī. Tutti poi, successivamente, caddero in mano agl'imperatori mongoli, a partire dal regno di Akbar (v.); ma la conquista definitiva fu opera di Awrangzēb, ed ebbe termine nel 1687. Ad Awrangzēb non riuscì però di avere ragione della potenza, allora in via di formazione, dei Maharatti (v.), i quali a poco a poco staccarono il Deccan dall'effettivo dominio degl'imperatori mongoli e si mantennero di fatto indipendenti fino all'occupazione inglese.