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deduzione

Enciclopedia della Matematica (2013)
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deduzione


deduzione in logica, termine indicante il rapporto di derivazione che in un ragionamento lega la conclusione alle premesse. Poiché la deduzione ha carattere formale, prescinde cioè dal contenuto e dalla verità delle proposizioni su cui verte per considerarne solo la struttura logica, essa può essere identificata con l’insieme ordinato di formule (di cui l’ultima è la conclusione) ottenute da assiomi o da assunzioni particolari attraverso regole di trasformazione sintattica (regole di deduzione o di inferenza). Gli assiomi sono formule ben formate scelte tra le altre come elementi di partenza di tutte le possibili deduzioni e per questo costituiscono le ipotesi cioè le premesse di ogni possibile ragionamento.

Già nel sillogismo aristotelico si ritrova uno schema di deduzione che porta dalle premesse (premessa maggiore e premessa minore) a una conclusione come nel seguente esempio:

formula

Una deduzione formale da ipotesi è, quindi, la rappresentazione rigorosa di un ragionamento all’interno di un sistema formale e consiste in una catena di deduzione, cioè una sequenza di formule ben formate ognuna delle quali è legata alla successiva da determinate regole.

Un esempio di regola di deduzione (o d’inferenza) è il modus ponens:

formula

La linea orizzontale sta a significare che dalle due premesse: «se Marco è un pesce allora sa nuotare» e «Marco è un pesce», si è passati alla conclusione: «Marco sa nuotare». Questo tipo di ragionamento basato sull’applicazione di una o più regole di deduzione è detto inferenza logica. Una regola di deduzione è valida se la verità delle premesse è sufficiente a garantire la verità della conclusione.

In un sistema formale S è possibile dedurre una formula ben formata P in due modi:

• la formula P può essere dedotta direttamente a partire dai soli assiomi del sistema formale S tramite le regole di inferenza. In questo caso si usa il simbolo ⊢sP e si dice che P è un teorema di S;

• la formula P può essere dedotta a partire dagli assiomi della teoria e da una premessa, o ipotesi, A attraverso le regole di inferenza. In questo caso si usa il simbolo A ⊢ sP e si dice che P è conseguenza logica dell’ipotesi A.

In quest’ultimo caso l’ipotesi A viene detta ipotesi ausiliaria. Aggiungere una ipotesi ausiliaria A corrisponde a un tipo di ragionamento, frequente in matematica, che si esprime con frasi del tipo: «supponiamo vera A: allora risulta vera P». Una dimostrazione di P a partire dall’ipotesi ausiliaria A è equivalente a una dimostrazione della proposizione «A implica P» che simbolicamente è indicata con A ⇒ P. Ciò è dovuto al teorema di deduzione che si enuncia nel modo seguente: se dalla formula A e dagli assiomi di S è dimostrabile la formula P, allora A ⇒ P è un teorema di S. Più sinteticamente: se A ⊢ sP allora ⊢ sA ⇒ P. Attraverso il teorema di deduzione, la catena di derivazione che porta dall’ipotesi A alla conclusione P si riflette nel connettivo di implicazione, divenendo così interna al linguaggio formale.

La considerazione del solo momento sintattico nel definire il concetto di deduzione non comporta in realtà alcuna limitazione, poiché la nozione di deduzione così definita ha il suo immediato riflesso in quella semantica di conseguenza logica. Tuttavia la crisi che seguì alla evidenziazione dell’implicita limitatezza dei sistemi formali, realizzata dai teoremi di Gödel, portò a sottoporre la nozione di deduzione, così come era stata assunta da D. Hilbert nella sua assiomatizzazione della geometria, a differenti analisi. In particolare G. Gentzen, che di Hilbert fu allievo, introdusse i cosiddetti sistemi di deduzione naturale, che non hanno assiomi, ma solo regole, stabilite per essere il più possibile aderenti all’effettivo procedimento argomentativo matematico: in tal modo le dimostrazioni assumono una caratteristica forma “ad albero” che consente di evidenziare le assunzioni coinvolte. Sfruttando questi sistemi, in cui al posto di singoli enunciati sono esaminati i rapporti fra successioni di formule, Gentzen riuscì a ottenere alcuni importanti risultati (→ sequenti, calcolo dei).

Vedi anche
sillogismo Termine filosofico con cui Aristotele designò la forma fondamentale di argomentazione logica (s. categorico), costituita da tre proposizioni dichiarative connesse in modo tale che dalle prime due, assunte come premesse, si possa dedurre una conclusione (per es., «tutti gli uomini sono mortali, tutti ... ipotesi Supposizione di fatti (o situazioni, sviluppi di un’azione ecc.) ancora non realizzati ma che si prevedono come possibili o si ammettono come eventuali, oppure spiegazione, fondata su indizi e intuizioni, che in via di tentativo si dà di un fatto o di una serie di fatti, noti o comunque che si ritengono ... lògica matemàtica Branca della logica, che utilizza un linguaggio simbolico e adotta un sistema di calcolo di tipo algebrico per esaminare le espressioni di un discorso deduttivo. Queste ultime possono essere considerate formalmente come oggetti grafici combinabili tra loro (sintassi) o in relazione al loro significato ... inferènza Nel linguaggio filosofico, ogni forma di ragionamento deduttivo, che dimostra come una proposizione derivi logicamente da un'altra. In logica matematica, si dicono 'regole d'i.' l'insieme delle regole in base alle quali in un sistema deduttivo possono essere derivati enunciati e teoremi a partire da ...
Tag
  • REGOLE DI INFERENZA
  • LINGUAGGIO FORMALE
  • CONSEGUENZA LOGICA
  • INSIEME ORDINATO
  • SISTEMA FORMALE
Altri risultati per deduzione
  • deduzione
    Enciclopedia on line
    Filosofia Rapporto per il quale una conclusione deriva da una o più premesse. Nella storia della filosofia si distinguono tre principali interpretazioni di tale rapporto. Secondo la prima, esso è fondato sull’essenza necessaria o sostanza degli oggetti cui si riferiscono le proposizioni: è questa l’interpretazione ...
  • deduzione
    Dizionario di filosofia (2009)
    Nesso di derivazione che sussiste tra premesse e conclusione in un ragionamento. Analisi del concetto di d. sono state ampiamente sviluppate nel contesto della costruzione di assiomatizzazioni e nel contesto dello studio della logica del ragionamento (➔ sillogismo; assiomatizzazione; ragionamento). ...
  • deduzione
    Dizionario delle Scienze Fisiche (1996)
    deduzióne [Der. del lat. deductio -onis, da deducere "dedurre", comp. di de- "da" e ducere "trarre"] [LSF] Una proposizione, la verità o il giudizio che si deduce, con il metodo deduttivo, da una proposizione più generale o che si desume da un complesso di dati; quindi, più generic., conclusione. ◆ ...
  • DEDUZIONE
    Enciclopedia Italiana (1931)
    Forma di ragionamento, mediante la quale si ricava da una verità universale una verità particolare, e che perciò si contrappone all'induzione, procedente, all'inverso, dal particolare all'universale. La forma tipica della deduzione è quindi la dimostrazione sillogistica, o apodissi, teorizzata da Aristotele, ...
Vocabolario
deduzióne
deduzione deduzióne s. f. [dal lat. deductio -onis, der. di deducĕre «dedurre»]. – 1. Termine tecnico usato dai Romani per indicare la fondazione di una colonia. 2. L’atto o il processo tramite il quale si perviene a una conclusione mediante...
inferenziale
inferenziale agg. [der. di inferenza]. – Di inferenza, relativo all’inferenza (nelle due accezioni): ragionamento, deduzione i.; procedimento statistico inferenziale.
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