(gr. Δελϕοί) Località della Focide, occupata con continuità dal 2° millennio a.C., famosa per l’oracolo e il santuario di Apollo. Non è noto se un oracolo esistesse già nel periodo miceneo, ma i ritrovamenti di materiale votivo del 9° sec. attestano che era già in vigore il culto di Apollo. Certamente al 6° sec. appartengono le maggiori trasformazioni che riguardano gli edifici sacri. Fra questi, nella Marmarià (dove sono state rinvenute anche tombe micenee), il santuario di Atena Pronaia, costituito da 2 templi dedicati ad Atena – uno dorico periptero del 6° sec., l’altro dorico prostilo del 360 – una thòlos del 375, e 2 tempietti. Tempietti e donari, insieme a monumenti votivi dedicati ad Apollo (colonna dei Nassi, 6° sec.), si snodano lungo la via sacra, facendo da corona al tempio di Apollo. Quest’ultimo, dorico, periptero, esastilo, si presenta nella ricostruzione del 373 a.C. Sul punto più alto è ubicato il teatro del 4° sec. (rifatto nel 1° sec. d.C.), la Lesche degli Cnidi (metà 5° sec.), e lo stadio del 3° secolo. Oltre ai rilievi decorativi dei tesori, la più famosa opera di scultura rinvenuta a D. è la statua bronzea dell’Auriga (inizio 5° sec., conservata nel museo).