DELFT (A. T., 44)
Città dell'Olanda, nella prov. dell'Olanda Meridionale, con 49.407 ab. (1928). Il canale dello Schie la mette in comunicazione con le foci del Reno e della Mosa. La città antica era circondata tutto intorno da canali, e tale cinta rimane ancora oggi pressoché inalterata: solo il canale che la chiudeva a N. è stato deviato, e sul suo tracciato è sorto un viale. Negli ultimi decennî la città si è estesa anche fuori della cinta, con sobborghi moderni, da tre parti. La città antica è tuttora attraversata da numerosi canali, seguiti dalle arterie principali, che hanno spesso andamento rettilineo. Al centro della città è la piazza Groote Markt, in prossimità della quale sono anche raggruppati i monumenti più notevoli (v. appresso). Delft rappresenta oggi il centro del Delfland, regione di regolazione autonoma del prosciugamento. Possiede una celebre scuola superiore tecnica (2500 studenti), una Camera di commercio, alcune chiese gotiche (ora protestanti). Le fabbriche di maioliche di Delft, bianche a decorazioni azzurre (v. maiolica), che furono famose nei secoli XVII e XVIII, sono sparite. Ma sono sorte molte altre grandi industrie (distillerie, officine meccaniche, fabbriche di cavi elettrici, di tabacchi, ecc.). Delft è nota come mercato agricolo (burro, formaggio, bestiame e ortaggi).
Monumenti. - Tutta la città ha un aspetto pittoresco per i canali fiancheggiati da alberi e per le case seicentesche. La "chiesa vecchia" (già di S. Ippolito) del sec. XIII, gotica, fu ingrandita nel Seicento: vi si trovano le tombe degli ammiragli Piet Hein (arch. Pieter de Keyser, 1630) e Maarten Harpertszoon Tromp (opera di Rombout Verhulst e Willem de Keyser, 1654). La "Chiesa nuova" (già di Sant'Orsola) dei secoli XIV e XV, gotica, ha la bella torre ricchissima di campane; conserva la monumentale tomba di Guglielmo il Taciturno (di Hendrik de Keyser, 1616-1621), nella cripta dove sono sepolti tutti gli "statholder" dell'Olanda e della Frisia e i re dell'odierno regno. Nella stessa chiesa vi è la tomba del principe Willem George Frederik d'Orange, secondo figlio di Guglielmo V, del Canova. Delle antiche mura non resta che la bella "porta orientale" del scc. XV. In istile del tardo Rinascimento con influssi locali sono il palazzo comunale (1618-1622) e il Gemeen Landshuis, sede della sopraintendenza alle dighe e alle acque (del 1510 incirca). Il museo nazionale "Huis Lambert van Meerten" possiede una copiosa raccolta che illustra la storia della maiolica.
Storia. - Delft è una delle più antiche città olandesi, già nominata verso la fine del sec. X. Il nome significa "scavo" e fa presumere che l'origine della città si debba ad una via d'acqua artificiale. Nel 1246 il conte d'Olanda, Guglielmo II, diede a Delft diritti e privilegi di città. Già nel 1310 le mura furono allargate; ampliata ancora nel 1350 la città raggiunse la maggior sua estensione nel 1392. In quell'epoca era attiva l'esportazione di birra assai apprezzata e i drappi di Delft godevano non minore rinomanza di quelli di Leida.
Nel 1389 fu scavato un canale dalla città alla Nuova Mosa (14 km.) e Delft ebbe un porto (Delfshaven) che ora fa parte di Rotterdam. Le tasse di fabbricazione che Carlo V e Filippo II fecero levare sull'industria della birra danneggiarono Delft, onde essa nel 1572 prese parte alla sommossa contro il governo spagnolo. A Delft fu assassinato Guglielmo il Taciturno nel 1584.
Nel 1654 il 12 ottobre la città fu quasi interamente distrutta dallo scoppio della polveriera dell'arsenale.
La concorrenza di Leida nell'industria della lana e di Rotterdam nel commercio, fecero decadere economicamente Delft, che si è andata risollevando solo col risveglio industriale dei nostri tempi.
Bibl.: D. van Blejswijck, Beschrjvinge der Stad Delft, Delft, 1667; G. Paape, De Plattelbakker of Delftsch Aardewerkmaaker, Delft 1794; H. Havard, La Céramique Hollandaise, 2ª ediz., Parigi 1909; E. Neurdenberg, Oud Aardewerk, Delft 1920; C. Visser, Econ. beschrjiving van Delft en omstreken, Delft 1927.