Famiglia patrizia milanese. Discende da Nicorolo che nel 1371 ebbe elevato in feudo da Bernabò Visconti il proprio possedimento della Somaglia. Per aver preso parte alla ribellione di Gabrino Fondulo, persero il feudo che fu dato agli Arcelli; ma nel 1449 Sanguinolo Cavazzi lo rioccupò con le armi, ottenendo nel 1452 da Francesco Sforza titolo comitale e baronale. Dal fratello di Sanguinolo, Bassano, discesero Francesco, decurione e senatore, la cui linea si estinse con Margherita, moglie di Michele Peretti, principe di Venafro e nipote di Sisto V; e Pietro Paolo, il cui ultimo discendente, Antonio, istituì erede Paolo Dati, dando così vita ai Dati della S., estintisi verso il 1820. Altri membri degni di nota della famiglia Cavazzi della S. furono Carlo Girolamo (1604-1672), storico ed economista, e Petrino; da questo derivarono il ramo piacentino (oggi estinto), al quale appartenne il cardinale Giulio Maria (v.), e quello milanese, di cui fu esponente Gian Luca, presidente del consiglio comunale di Milano nel 1814, e membro della commissione mandata lo stesso anno a Parigi a patrocinare la causa dell'indipendenza italiana; e l'altro Gian Luca (v.).