Ufficiale e uomo politico congolese (n. 1943). Ministro della Difesa (1977-79), nel 1979 divenne presidente del Parti congolais du travail (PCT) e fu nominato dal congresso del partito presidente della Repubblica, carica che conservò fino al 1992 (esercitando, dal 1984 al 1991, anche la funzione di capo del governo). Fautore di un regime autoritario e centralistico di ispirazione marxista, nel 1989 avviò una liberalizzazione dell'economia e realizzò la transizione a un sistema multipartitico. Sconfitto nelle prime elezioni presidenziali del 1992, S.-N. divenne, nel 1994, leader di Forces démocratiques unies, alleanza politica di opposizione comprendente il PCT. Nella seconda metà degli anni Novanta, a capo delle sue milizie, fu tra i principali protagonisti della guerra civile che dal 1993 insanguinò la vita politica della Repubblica Popolare del Congo. Nell'ott. 1997 le truppe di S.-N., dopo aspri combattimenti, conquistarono la capitale Brazzaville e lo stesso S.-N. si autoproclamò presidente della Repubblica, essendo riconfermato in questa carica nel marzo 2002 in elezioni boicottate dall'opposizione. L’affermazione del regime di S. - sostenuta da azioni politiche quali la cooptazione delle forze antagoniste all’interno del governo e da azioni militari che hanno comportato l’annientamento dei gruppi ribelli - è stata in parte limitata dalla necessità di avere l’appoggio del Partito congolese dei lavoratori (Pct), riconfermatosi alle legislative del luglio 2012 come prima forza a favore del presidente. Nell'ottobre 2015 è stato prevedibilmente approvato attraverso un referendum il progetto di riforma costituzionale che ha permesso a S. di ricandidarsi per un terzo mandato alla guida del Paese; alle presidenziali tenutesi nel marzo 2016 l'uomo politico è stato riconfermato con il 67% dei voti, e rieletto per un nuovo mandato nel marzo 2021 con l'88% delle preferenze.