Capo di un partito, di un movimento d’idee, di un’organizzazione, di un gruppo. La figura del l. è concepita nei diversi contesti politici non solo e non tanto come un ‘capo’ che instaura relazioni di comando-obbedienza con i propri ‘seguaci’ sulla base di una legittimazione di tipo carismatico, quanto piuttosto nei termini della prevalenza strategica dei ruoli individuali nella gestione delle strutture politiche. Sono così entrate in uso espressioni come leader con partito e governo del leader per indicare la centralità dell’elemento personalistico, rispettivamente, nella configurazione dei partiti e dei loro rapporti con l’elettorato, e nella reinterpretazione dei ruoli istituzionali al di fuori della routine normativa. In particolare, molti gruppi politici di recente formazione e in diversa misura anche le organizzazioni di partito tradizionali, tendono a rimodellarsi sulla rete di relazioni fra il l. e la sua ‘squadra’. Molti ruoli istituzionali, come quelli di capo del governo e capo dello Stato, sono orientati verso un processo di accentuata personalizzazione, non solo nei regimi democratici (come nel presidenzialismo statunitense, nel semipresidenzialismo francese e nel premierato britannico) che prevedono comunque forme costituzionali di identificazione fra il l. e l’apparato esecutivo, ma anche nei regimi parlamentari in cui non esiste legittimazione di sovranità per questi ruoli.
1. Sequenza leader Regione di una molecola di RNA situata fra l’estremità 5′ e la sequenza corrispondente al codone di inizio del gene strutturale. La sequenza l. comunemente non codifica per nessuna proteina, ma può codificare per un piccolo peptide (peptide leader) con funzione regolativa (➔ operone).