DI, DI¿ O DI?
Si tratta di tre ➔omonimi.
• Di è la preposizione semplice
Mario è di Genova.
• Di’ è la 2a persona singolare dell’imperativo del verbo dire, ➔troncamento di dici
Di’ pure quel che pensi
• Dì è il sostantivo maschile derivato dal latino diem ‘giorno’, un tempo vivo soprattutto nell’uso letterario
La sera del dì di festa (G. Leopardi)
ma ormai di uso molto raro e quasi esclusivamente scherzoso
Lo sfottevano notte e dì (www.amicidimariadefilippi.forumcommunity.net).
Oggi la grafia dì è usata spesso anche come 2a persona singolare dell’imperativo del verbo dire
Dì pure quel che pensi
La grafia si sta diffondendo con una certa larghezza anche per l’uscita dall’uso dell’➔omografo dì ‘giorno’, che riduce obiettivamente il rischio di confusione.
Tuttavia, anche per omogeneità con gli altri imperativi monosillabici (da’, fa’, va’), sarebbe bene usare per l’imperativo del verbo dire solo la forma con l’➔apostrofo.