TRONCAMENTO
Il troncamento (o apocope) è la soppressione di una vocale, di una consonante o di una sillaba alla fine di una parola
gran ciambellano (anziché grande ciambellano)
amor proprio (anziché amore proprio)
A differenza dell’elisione, il troncamento non richiede la presenza dell’apostrofo (tranne in casi particolari, come po’, mo’ e altri, per i quali si veda la sezione Usi).
Si ricorre al troncamento con diversi tipi di parole.
•Con gli ➔aggettivi:
– il troncamento è obbligatorio con gli aggettivi maschili bello, buono, santo riferiti a nomi che iniziano per consonante e introdotti dagli articoli il e un
*un bello tramonto ▶ un bel tramonto
*il Santo Raffaele ▶ il San Raffaele
*un buono giorno ▶ un buon giorno
– il troncamento è possibile ma non obbligatorio in altri casi
grande giorno ▶ gran giorno
un poco di vino ▶ un po’ di vino
– il troncamento è molto frequente nei composti di due aggettivi (e anche aggettivo + sostantivo), in cui il primo termina in -re o -le
elettoral-politico
struttural-funzionalismo
popolar-televisivo
• Con gli articoli ➔indeterminativi e gli indefiniti derivati da uno (alcuno, ciascuno, nessuno)
*uno piatto ▶ un piatto
*nessuno testimone ▶ nessun testimone
• Con alcuni sostantivi:
– frate e suora seguiti da nome proprio
fra Paolo Sarpi
suor Teresina
– nei toponimi costruiti con valle, torre, colle, piano, casa e altri
Valsugana
Pian del Voglio
Ca’ del Sole
– nei sostantivi usati come titoli, seguiti da nome proprio
il professor Mario Monti
il dottor Rossi.
Di regola il troncamento non va mai segnalato con l’apostrofo, tuttavia l’apostrofo è obbligatorio:
– nelle forme po’ ‘poco’, e a mo’ di ‘alla maniera di’
un po’ di soldi
a mo’ di esempio
– con la 2a persona singolare del presente ➔imperativo dei verbi andare, dare, dire, fare, stare
va’ per vai
da’ per dai
di’ per dici
fa’ per fai
sta’ per stai
– in alcune interiezioni
be’ per bene
to’ per togli!
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