• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

DIARCHIA

di Vincenzo COSTANZI - Plinio FRACCARO - - Enciclopedia Italiana (1931)
  • Condividi

DIARCHIA

Vincenzo COSTANZI
Plinio FRACCARO

Sotto questo termine ("doppia autorità", dal greco δις e ἅρχή) si designa o un governo con duplicità della persona investita della medesima autorità, come il duplice re di Sparta e alcune magistrature romane come lo stesso consolato (v. console), o un governo con duplicità di poteri, spartiti fra i due elementi governativi, come, almeno secondo alcuni storici, fu il caso dell'Impero romano sino a Diocleziano.

La diarchia spartana. - A Sparta vi erano due dinastie regie, gli Agiadi e gli Euripontidi, i cui eponimi Agide ed Euriponte si ritenevano figli di Euristene e Procle, figli alla loro volta di Aristodemo, discendente da Eracle. Si può affermare con sicurezza che le dinastie spartane degli Agiadi e degli Euripontidi non avevano in origine alcuna relazione con Eracle, ma quando con questo si vollero connettere, si fu costretti a escogitare il ripiego di fare gli eponimi di essi figli dei figli di Aristodemo. Quanto all'origine stessa delle due dinastie spartane, è probabile che una famiglia illustre contrastasse la dignità regia alla famiglia regnante e che infine si venisse a un compromesso pel quale ambedue le famiglie regnassero. Infatti alla dinastia degli Agiadi si riconosceva una certa superiorità, segno che era la più antica. La diarchia non è senza esempî fuori di Sparta; e in Omero troviamo Glauco e Sarpedonte ambedue re dei Lici.

Bibl.: C. Wachsmuth, in Jahrbücher für Philologie, 1868, p. 1; M. Duncker, Gesch. des Altert., V, 3ª ed., Lipsia 1881, p. 252 seg.; E. Curtius, Griech. Gesch., 6ª ed., I, Berlino 1887, p. 152; G. Gilbert, Studien zur Altspartan. Gesch., Gottinga 1872; E. Meyer, Geschichte des Altertums, II, 1ª ed., Stoccarda 1893, p. 250 seg.; G. Busolt, Griech. Gesch., I, 2ª ed., Gotha 1893, p. 206 seg.; J. Beloch, Griech. Gesch., 2ª ed., I, i, p. 218 seg.; ii, p. 171 seg.; U. Kahrstedt, Griech. Staatsrecht, I, Gottinga 1922, p. 199 seg.

La diarchia imperiale. - Th. Mommsen chiamò diarchia, "governo di due poteri", il sistema di governo instaurato da Augusto e durato nelle sue linee fondamentali sino a Diocleziano. Nella diarchia si sarebbe avuta la cooperazione del Senato (rappresentante poi il popolo), al quale Augusto, deponendo nel 27 a. C. i suoi poteri straordinarî, restituì il governo dello stato, e del principe, al quale furono legalmente conferiti una serie di poteri che erano o potevano essere inquadrati nella costituzione repubblicana, e che non annullavano nessuna delle ordinarie magistrature repubblicane (impero proconsolare sulle provincie in stato militare e perciò comando dell'esercito; consolato, sostituito nel 23 dalla tribunicia potestas, che gli dava il potere civile in Roma e nell'Italia, ecc.; v. augusto). Al Senato Augusto riconobbe una sovranità eminente di diritto, più ampia sotto certi aspetti del potere di fatto che il Senato aveva esercitato sotto la repubblica (il Senato nominava i governatori delle provincie pacificate, gestiva la cassa dello stato, aveva la giurisdizione criminale e l'appello nelle cause civili, legiferava per mezzo di senatoconsulti, Tiberio vi aggiunse il diritto di eleggere i magistrati in rappresentanza del popolo); ma in pratica i poteri del Senato erano molto limitati, e lo furono sempre più dall'estensione dei poteri del principe.

La definizione del Mommsen non fu da tutti accettata. Non pare infatti potersi chiamare diarchia un sistema di governo nel quale, teoricamente, unica fonte del potere sono il popolo e il Senato, ai quali il principe deve i suoi poteri estesissimi, ma legalmente definiti; una costituzione cioè repubblicana e tale detta e, pare anche, voluta da Augusto. Praticamente poi la costituzione repubblicana non poteva funzionare che sotto la tutela del principe, il quale faceva sentire il peso immenso della sua auctoritas anche nel campo lasciato al Senato. E perciò, anche sotto l'aspetto pratico, il governo del principato non è una diarchia, e non così, ma monarchia lo chiamarono in genere, appunto avendo riguardo allo stato di fatto, i più degli antichi e dei moderni.

Bibl.: Th. Mommsen, Römisches Staatsrecht, II, 3ª ed., Lipsia 1887, p. 745 seg.; III, 1888, p. 1252 seg.; id., Disegno del diritto pubblico romano, trad. di P. Bonfante, Mlano 1904, pp. 219 seg., 400 seg.; O. Hirschfeld, Die kaiserlichen Verwaltungsbeamten bis auf Diocletian, 2ª ed., Berlino 1905, p. 1 seg.; J. Kromayer, Die rechtliche Begründung des Principats, Marburgo 1888; E. Meyer, Kaiser Augustus, in Kleine Schriften, 2ª ed., I, Halle 1924, p. 423; id., Caesars Monarchie und das Principat des Pompeius, 3ª ed., Stoccarda 1922; O. Th. Schulz, Das Wesen des römischen Kaisertums der ersten zwei Jahrhunderte, Paderborn 1916; id., Die Rechstitel und Regierungsprogramme auf römischen Kaisermünzen, ivi 1925; E. Betti, Il carattere giuridico del principato di Augusto, Città di Castello 1915; D. Mc Faiden, in Classical Philology, XVI(1921), p. 34; M. Gelzer, in Meister der Politik, I, Stoccarda-Berlino 1922, p. 154 seg.; H. Dessau, Geschichte der römischen Kaiserzeit, I, Berlino 1924, p. 15 seg.; M. Rostovtzeff, The social and economic history of the Roman empire, Oxford 1926, p. 38 seg.; E. Schönbauer, Wesen und Ursprung des römischen Prinzipats, in Zeitschrift der Savigny-Stiftung, Roman. Abt., XLVII, p. 264 seg.; P. De Francisci, La costituzione Augustea, in Studi in onore di P. Bonfante, Pavia 1930, I, p. 11 seg.; id., Storia del diritto romano, II, i, Roma 1929, p. 233.

Vedi anche
Sparta (gr. Σπάρτη) Cittadina della Grecia, nel Peloponneso meridionale, capoluogo del nomo della Laconia, sulle rive del fiume Eurota. Cenni storici L’antica S. (in greco chiamata anche Λακεδαίμων) fu fondata nel 10° sec. a.C. dai Dori provenienti dall’Argolide, che dal primitivo insediamento sul colle di ... monarchia Forma di governo nella quale i poteri di sovranità popolare e nazionale fanno capo a un’autorità sostanzialmente, ma non esclusivamente, monopersonale, basata su fattori di legittimazione tradizionale (m. assoluta) o legale (m. costituzionale) e comunque, in genere, sul principio della ‘rappresentanza ... Èforo Storico greco (400 a. C. circa - 340 circa). Scrisse le ῾Iστορίαι in 30 libri, dal ritorno degli Eraclidi (1104 a. C.) all'assedio di Perinto da parte di Filippo II di Macedonia (340 a. C.): una storia universale in cui erano anche esposte le vicende dei popoli barbari che erano stati in rapporto coi ... Lùcio Vèro Imperatore romano (n. 130 - m. 169 d. C.) insieme con Marco Aurelio (161-169). Nacque da Lucio Ceionio Commodo, e (138) fu adottato dall'imperatore Antonino Pio, insieme con Marco Annio Vero, il futuro imperatore Marco Aurelio. Per volere di questo, alla morte di Antonino Pio (161) fu associato al trono ...
Tag
  • CITTÀ DI CASTELLO
  • DIRITTO ROMANO
  • IMPERO ROMANO
  • EURIPONTIDI
  • DIOCLEZIANO
Altri risultati per DIARCHIA
  • diarchia
    Enciclopedia on line
    Governo esercitato da due persone. La d. spartana era tenuta dalle due dinastie degli Agiadi e degli Euripontidi. Incerta è l’origine di questo istituto: forse discende da una primitiva triarchia (i re delle tre tribù doriche degli Illei, Dimani e Panfili) della quale un membro avrebbe, col tempo, perduto ...
Vocabolario
diarchìa
diarchia diarchìa s. f. [dal gr. διαρχία, comp. di δι- «di-2» e tema di ἄρχω «comandare»]. – Forma di governo in cui il potere sovrano è esercitato, con pari autorità, da due persone (i due re di Sparta, i due consoli romani) o da due organi....
dïarco
diarco dïarco agg. [comp. di di-2 e del gr. ἀρχή «principio», riferito ai fasci] (pl. m. -chi). – In botanica, di radice (per es., quella della barbabietola) che, nella struttura primaria, ha due fasci legnosi e due cribrosi, che si alternano...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali