Carpitella, Diego
Etnologo ed etnomusicologo, nato a Reggio di Calabria il 12 giugno 1924, morto a Roma il 7 agosto 1990. Insegnò presso il Conservatorio di Roma (1952-76), all'Accademia nazionale di danza (1953-73), nella Libera università abruzzese degli studi di Chieti (1968-70) e dal 1970 all'Università di Roma "La Sapienza", dove fu titolare dal 1976 della prima cattedra di etnomusicologia. A questa disciplina, alla quale si dedicò fin dall'immediato dopoguerra divenendone uno degli iniziatori in Italia, C. approdò attraverso gli studi sull'opera di B. Bartók. Curò la traduzione e l'edizione italiana di testi fondamentali di Bartók (1955), C. Sachs (1966 e 1979), A. Schaeffner (1978), C. Brailoiu (1978), A. Merriam (1983). Fu promotore nel 1973 del Primo convegno sugli studi etnomusicologici in Italia, dal quale prese il via l'attività della Società italiana di etnomusicologia (C. ne fu presidente dal 1973 al 1986). Presidente della Società italiana di cinematografia scientifica dal 1984, nello stesso anno entrò a far parte del Consiglio accademico dell'Accademia nazionale di Santa Cecilia, assumendo inoltre, nel 1989, la carica di conservatore del Centro nazionale studi di musica popolare (poi denominato Archivi di etnomusicologia).
Dall'inizio degli anni Cinquanta, C. prese parte con un'équipe interdisciplinare guidata da E. De Martino alle ricerche sul pianto rituale in Lucania e sul tarantismo nel Salento, nelle quali vennero per la prima volta documentati aspetti peculiari e originali della cultura musicale popolare italiana in un quadro etnologico ampio e articolato; il metodo di ricerca sul campo e di raccolta dei documenti sonori e visivi messo in opera costituiva esso stesso una novità nel panorama degli studi italiani del tempo. Ricordiamo inoltre la vasta campagna di raccolta di materiali musicali in varie regioni italiane, intrapresa a metà degli anni Cinquanta con l'etnomusicologo statunitense A. Lomax e in collaborazione con il Centro nazionale studi di musica popolare (fondato nel 1948 per iniziativa di G. Nataletti). Le campagne successive ampliarono il campo di indagine a molte regioni italiane e ad alcuni repertori extraeuropei.
Fin dalle prime esperienze, C. avviò una riflessione sulla documentazione visiva nella ricerca etnologica, sviluppata negli anni successivi nell'ambito della 'cinesica culturale' (studio del linguaggio corporeo e dei suoi 'vocaboli') e, più in generale, dell'antropologia visiva. Allo sviluppo sistematico di queste discipline, essenziali nell'indagine su fenomeni culturali di tradizione orale, e al loro adeguamento al contesto italiano, C. si dedicò in particolare a partire dagli anni Settanta. La ricerca sui fenomeni più strettamente legati all'oralità musicale, come il rapporto fra musica e trance o le componenti coreutiche e gestuali dei comportamenti musicali, ebbe come corollario nel lavoro di C. l'applicazione di talune osservazioni e riflessioni, nate appunto nell'ambito degli studi sui repertori orali, a campi di indagine della musicologia tradizionale e ad ambiti musicali di tradizione scritta, con risultati assai innovativi. In questo contesto si colloca tra l'altro il pluriennale interesse per il 'mito del primitivo' nella musica contemporanea.
Fra le sue opere, oltre alle voci enciclopediche per il Grove's dictionary of music and musicians, per La Musica, per il Dizionario enciclopedico della musica e dei musicisti, ricordiamo: Il primitivo nella musica contemporanea (1961); Materiali per lo studio delle tradizioni popolari (1972); Musica e tradizione orale (1973); L'etnomusicologia in Italia. Primo convegno sugli studi etnomusicologici in Italia (1975); Folklore e analisi differenziale di cultura (1976); Il linguaggio del corpo e le tradizioni popolari. Codici democinesici e ricerca cinematografica (1979); Pratica e teoria del film etnografico italiano: prime osservazioni (1981); Il mito del primitivo nella musica moderna (1989); Conversazioni sulla musica. Lezioni, conferenze, trasmissioni radiofoniche 1955-1990, a cura della Società italiana di etnomusicologia (1992). Ha curato la pubblicazione dell'importante raccolta Ethnomusicologica. Seminari internazionali di etnomusicologia 1977-1989 (1989). Si ricordano inoltre i dischi Northern and central Italy and the Albanians of Calabria (1957), Southern Italy and the Islands (1957), Italian folk music I e V (1972), tutti in collaborazione con A. Lomax, Musica sarda (1973), con P. Sassu e L. Sole, Musica contadina dell'aretino (1976). La filmografia comprende: La terapia coreutico-musicale nel tarantismo (1960); la serie Cinesica 1, 2 e 4 (1975-80); La Gerusalemme di San Vivaldo: un sacro monte di Val d'Elsa (1982-83); I quaderni di Reginaldo (1988).
bibliografia
F. Giannattasio, L'attività etnomusicologica di Diego Carpitella, in Lares, 1991, 57, pp. 93-109; Diego Carpitella: bibliografia. Con un'appendice nastro-disco-videofilmografica, a cura di R. Tucci, in Nuova rivista musicale italiana, 1992, 3/4, pp. 523-72.