diverso
L'aggettivo ricorre novanta volte nell'opera di D., con notevole equilibrio tra la poesia e la prosa: quarantatré nella Commedia, otto nella Vita Nuova, una nelle canzoni e trentotto nella prosa del Convivio: inoltre tre volte nel Fiore. Usato per lo più assolutamente, ricorre anche costruito con ‛ a ', ‛ da ' e ‛ di '. La varietà di significati particolari rientra, complessivamente, in quella documentata nell'uso del Due e Trecento, ed è precisabile in varie distinte accezioni, anche se per alcuni casi la specificazione possa risultare semanticamente ambigua in relazione al contesto, ovvero dubbia a seconda di interpretazioni particolari.
" Differente " oppure " vario " sono i due significati prevalenti nell'uso dantesco e rimasti propri all'aggettivo nella lingua di oggi: Cv IV Le dolci rime 108 E noi in donna e in età novella / vedem questa salute, / in quanto vergognose son tenute, / ch'è da vertù diverso; I I 2 da questa nobilissima perfezione molti sono privati per diverse cagioni; If XI 39 omicide e ciascun che mal fiere, /. guastatori e predon, tutti tormenta / lo giron primo per diverse schiere. Cfr. Vn III 14, XIII 1 e 10, XIV 1, XV 8, XXXIII 2, XXXIV 5; Cv I III 5, II II 8 (ne la quale [parte] si manifesta quel che dentro spiritualmente si sentiva intra' diversi pensieri: dove al significato di " differenti " si accompagna quello di " contrastanti "); IV 2 (sostantivato: diversi diversamente hanno sentito), VIII 1 e 13 (ma in quest'ultimo passo il Pézard [ad l.] propone d'intendere d. nel senso di " orribile "), XI 4 e 5, XIV 5, III II 4 (E fanno[si] diverse le bontadi e li doni per lo concorrimento de la cosa che riceve: dove il significato più preciso è quello di " diseguali "); IX 5, IV IV 5 (due volte) e 6 (due volte), V 11, VI 6 e 8, XI 5, XII 18, XV 5 e 6, XVII 3 e 9, XIX 5 e 6 (due volte), XXI 2, XXII 5, 6, 8 e 12, XXIV 9. Per il Convivio vanno aggiunte sotto questo paragrafo tre occorrenze in cui l'aggettivo, essendo preceduto dalla locuzione avverbiale ‛ del tutto ', acquista il significato di " contrario ": II VIII 11, IV X 2 (due volte).
Cfr. inoltre If III 25 (Diverse lingue, orribili favelle, dove all'interpretazione " linguaggi differenti " va accostata l'altra di " deformi ", " disumani ", per cui v. OLTRE); VI 86, XIV 21, XVII 126, XXIX 1 (La molta gente e le diverse piaghe, dove pure il significato sembra ambiguo: " di vario genere ", " orribili ") e 66; Pg IV 71, IX 77, XII 112, XIII 48, XVIII 142, XXV 93, XXVIII 114 (due volte), Pd I 37, 110 e 112, II 59, 66, 70, 116, 135 e 139 (due volte), VI 124 e 125, VII 46, VIII 119 e 122, XII 103, XIII 4 e 72.
Nel valore di " successivo ", sia con riferimento cronologico (Cv II Il 1 secondo diversi tempi), che spaziale (IV XIII 4 come diverse linee, per le quali non si procede per uno moto, ma, perfetto lo moto de l'una, succede lo moto de l'altra).
" Alieno ", " contrario ": If XXXIII 151 Ahi Genovesi, uomini diversi / d'ogne costume e pien d'ogne magagna. È caso unico, ove si prescinda dalle occorrenze caratterizzate da ‛ del tutto ', già considerate. Il Pézard (Le chant XXXIII de l'Enfer, in " Bull. Société d'Études dant. " IX-X [1961] 32) rileva la presenza del medesimo aggettivo in G. Villani (VIII 63), in un passo che fa riferimento a Genova (" Chi potrebbe scrivere e continuare il diverso assedio di Genova...? ").
Due occorrenze con il significato di " non corrispondente ", entrambe nell'Inferno (IX 12 I' vidi ben sì com'ei ricoperse / lo cominciar con l'altro che poi venne, / che fur parole a le prime diverse; XXXII 12 sì che dal fatto il dir non sia diverso), cui va aggiunto Fiore CIII 11 ma molt'è il fatto mio al dir diverso.
Vale " strano ", " bizzarro ", solo in If XXII 10 né già con sì diversa cennamella / cavalier vidi muover né pedoni, " senso che può facilmente ricavarsi da quello di ‛ insolito ' " (Sapegno).
" Orribile ", " mostruoso " (significato estensivo del precedente): oltre ai casi ambigui già segnalati, cfr. Vn XXIII 4 m'apparvero certi visi diversi e orribili a vedere; If VI 13 Cerbero, fiera crudele e diversa; XXIV 83 vidivi entro terribile stipa / di serpenti, e di sì diversa mena / che la memoria il sangue ancor mi scipa. A questo significato è da accostare quello di If XXIX 43 lamenti saettaron me diversi, che è però puntualmente caratterizzato dal verso seguente (che di pietà ferrati avean li strali).
Con il significato di " aspro ", " malagevole ", in If VII 105 intrammo giù per una via diversa.
" Fuori strada " (è il significato più aderente all'etimo latino): Pd XI 126 Ma 'l suo pecuglio di nova vivanda / è fatto ghiotto, sì ch'esser non puote / che per diversi salti non si spanda: i domenicani non seguono il loro patriarca per la via diritta.
Nell'accezione di " cattivo ", " fiero ", si trova solo nel Fiore: XXVI 10 e troppo contra me tornò diverso, e LVI 10 quand'e' truova la sua donna diversa.
Cfr. DIVERSAMENTE; DIVERSITADE.