dogana
Il controllo delle frontiere
La dogana è l'ufficio che controlla il trasferimento da un paese all'altro di beni e persone o il luogo dove tale controllo è esercitato. Gli uffici doganali svolgono diverse funzioni, tra le quali la riscossione del dazio doganale, ossia dell'imposta applicata alle merci importate o esportate
Il termine dogana deriva dall'arabo diwan "ufficio, registro" (da esso deriva anche la parola divano, cioè il 'sedile lungo', sul tipo di quello che, appunto, costituiva l'unico arredamento dell'ufficio di dogana). Il primo ordinamento doganale di cui si ha traccia fu realizzato in Grecia nel 5° secolo a.C. Le merci in transito nel porto del Pireo erano infatti sottoposte a un dazio prima del loro trasferimento in altri Stati o all'atto del loro ingresso nel territorio ellenico.
Anche in epoca romana questa pratica si diffuse lungo i confini dell'Impero al fine di garantire entrate allo Stato. L'assenza di un'autorità centrale che definisse un sistema unico di riscossione dei tributi caratterizza l'Alto Medioevo. I secoli successivi furono segnati dalla crescita incontrollata dei dazi e dall'affermarsi di un sistema sempre più complesso e articolato, che ha portato a riservare un ruolo importante ai porti, approdi delle navi cariche di merci provenienti da tutto il mondo. I primi tentativi in Italia di costituire un'unità doganale all'interno dei singoli Stati risalgono all'inizio dell'Ottocento.
La dogana è l'ufficio che si occupa del controllo delle merci esportate e importate e delle persone che intendono attraversare i confini di un paese. Esistono diversi tipi di dogane, in relazione alla loro collocazione: le dogane di confine sono localizzate sulle frontiere del paese; quelle interne presso i centri commerciali, industriali e turistici più importanti; quelle internazionali fuori dalle frontiere nazionali e presso gli uffici doganali di un paese confinante. Le dogane riscuotono i dazi doganali ‒ detti anche dazi o tariffe ‒, ossia imposte generalmente applicate sui prodotti importati ma che a volte riguardano anche i beni esportati. I dazi doganali possono essere specifici quando sono definiti in base alla quantità dei beni, ad valorem quando sono commisurati al valore dei beni, oppure misti.
I dazi si distinguono, inoltre, in base alla loro finalità: sono detti fiscali i dazi introdotti allo scopo di fornire denaro allo Stato, mentre si definiscono protettori quelli volti a scoraggiare l'ingresso o l'uscita delle merci del paese.
Gli uffici doganali svolgono diverse funzioni: verificano e controllano il movimento da e per l'estero di persone, merci e mezzi di trasporto; riscuotono i dazi e le altre imposte di loro competenza; assicurano la diffusione delle informazioni utili in materia di normativa doganale. Le dogane, inoltre, collaborano nelle sedi internazionali alla semplificazione del sistema doganale e alla definizione di norme comuni volte ad agevolare la circolazione delle merci e a prevenire e combattere le frodi.
Con lo sviluppo dei mercati internazionali e la diffusione di nuove pratiche di scambio, i governi hanno elaborato modalità di controllo sul commercio più moderne che si stanno rapidamente diffondendo sulla scena mondiale.
Il sistema doganale italiano si caratterizza dal 1990 per il regime di libera circolazione delle merci e delle persone adottato in ambito comunitario a seguito della Convenzione di Schengen. Con l'entrata in vigore della Convenzione ‒ sottoscritta da Italia, Belgio, Germania, Francia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Spagna, Portogallo, Grecia, Austria, Danimarca, Finlandia e Svezia ‒ solo in caso di trasferimento di merci da e verso i paesi non membri viene applicata una tariffa doganale: la tariffa integrata della comunità. Ciò significa che sulle importazioni di prodotti da paesi che hanno aderito alla Convenzione non si paga alcun dazio alla frontiera. Se invece l'importazione riguarda prodotti provenienti da paesi non aderenti, permane l'obbligo di versare un dazio. Inoltre, in base alla Convenzione, le persone che si trasferiscono da un paese membro a un altro non sono sottoposte a controlli alla frontiera, cui vengono invece assoggettati coloro che si trasferiscono da o verso paesi che non hanno aderito all'accordo.