Settimo giorno della settimana; nella tradizione cristiana è giorno festivo e consacrato al Signore: il nome, già usato da Tertulliano sul modello del gr. κυριακή [ἡμέρα], fu introdotto da Costantino in sostituzione della più antica denominazione solis dies, «giorno del sole» (tuttora conservata in altre lingue, per es. ingl. sunday, ted. Sonntag).
La liturgia cristiana domenicale deriva dal servizio sabbatico sinagogale. La istituirono gli apostoli e i primi cristiani che, terminato il riposo sabbatico, si riunivano per celebrare tutti insieme il nuovo rito cristiano, fino quasi all’alba del giorno successivo. Il Concilio Vaticano II, nella Costituzione sulla sacra liturgia (1963), afferma che «secondo la tradizione apostolica, che ha origine dallo stesso giorno della Risurrezione di Cristo, la Chiesa celebra il mistero pasquale ogni otto giorni, in quello che si chiama giustamente giorno del Signore o ‘domenica’». L’istruzione religiosa, la partecipazione alla messa e il riposo dal lavoro definiscono la santificazione della domenica. Nell’attuale disciplina (can. 1244-49) le d. sono feste di precetto. I sacerdoti sono tenuti a celebrare la messa e i fedeli a soddisfare al precetto positivo nei modi indicati.