DORDRECHT (A. T., 44)
Città dei Paesi Bassi, nella provincia dell'Olanda meridionale, con 55.008 abitanti (1928), sita su di un'isola alla foce del Reno, che qui ha nome Merwede e si divide in tre bracci: Noord, Oude Maas e Dordsche Kil. Oggi Dordrecht ha un porto fluviale e una stazione di rimorchio; l'importanza del suo porto marittimo è invece piuttosto modesta. Possiede molte industrie (stabilimenti di costruzioni, cantieri fluviali e marittimi, laboratorî chimici, cantieri per velivoli, ecc.). L'accesso dal mare è molto migliorato, tanto che i bastimenti che hanno un pescaggio di 8 metri possono raggiungere la città per portarvi le materie prime per le industrie. Nel 1925 la navigazione interna di Dordrecht raggiunse un movimento di 34.520 bastimenti, con 2,9 milioni di tonn. di stazza; 310 rimorchiatori stazionano a Dordrecht, e nel 1925 vi entrarono 49 bastimenti marittimi con un totale di 370.000 tonnellate di stazza.
Monumenti. - Dordrecht, con numerosi pittoreschi canali, strade strette e pulitissime, case signorili del Sei- e Settecento, conserva il caratteristico aspetto che distingue le vecchie città olandesi. Innumerevoli i monumenti minori di architettura che dànno l'impronta alla città. Relativamente pochi invece i monumenti di grande importanza. Primeggia tra questi la Chiesa Grande (già consacrata alla Madonna), in stile ogivale, del sec. XIV, a croce latina in cinque navate, d'imponentissimo effetto pure nella nudità imposta dal culto calvinista. Il suo coro, finito nel sec. XV, ha i celeberrimi stalli in rovere di Jan Terwen (1538-1542) con rappresentazioni storiche. Il campanile, alto settanta metri, in stile gotico pur esso, è rimasto incompiuto. Rimarchevole il Muntpoortje "piccola porta della Zecca" con ornamenti di stile italianeggiante. Un'antica porta della città, rimaneggiata nel 1618 in stile barocco, contiene il museo di antichità: frammenti architettonici, sculture, rilievi in rovere. Il museo di pittura vanta una bella collezione di quadri ottocenteschi olandesi ed esteri (Van Gogh, Israels, ecc.). La posizione della città, dove convergono quattro larghi corsi d'acqua, spiega la sua atmosfera di vapori argentei, in cui i contorni e i colori si fondono, atmosfera che ha ispirato molti pittori: Albert Cuijp, Jan van Goyen, e altri.
Storia. - Il nome Dordrecht significa "traghetto del Dore" perché vi era un passaggio sul fiume Merwede. A tale passaggio la città deve tutta la sua importanza. Infatti Dirk III, conte di Kennerweland, vi costruì un forte per costringere tutte le barche che passavano sul fiume a pagare una tassa, e mantenne questo suo preteso diritto anche contro l'Impero. Con lo svilupparsi della città, i successori di Dirk furono costretti a concedere a Dordrecht dei privilegi, ed essa (1367) fu l'unica città della contea, in cui le corporazioni prendessero parte alla vita municipale. Dordrecht accolse nel 1573 quegli Stati generali, che dovevano porre il primo fondamento dello stato olandese. Nella guerra contro Luigi XIV, Dordrecht abbandonò per patriottismo i De Witt, cui era stata sempre fedele (v. witt) e passò al partito degli Orange (1672). Turbolenta e irrequieta, Dordrecht fu tra le più ardenti città olandesi nell'accogliere le idee prima e poi le truppe della Rivoluzione francese. Ma nel 1814 tornò all'Olanda indipendente.
Il sinodo di Dordrecht. - A dirimere le questioni sorte tra calvinisti e arminiani (v. arminianismo), fu indetto nel 1618 un sinodo a Dordrecht, al quale convennero i rappresentanti delle provincie di Olanda, i regi commissarî dell'Inghil̇terra e i deputati di Assia, Brema, della Svizzera e del Palatinato.
Dopo molte sessioni, spese in questioni preliminari, furono citati i "Rimostranti" entro quattordici giorni a spiegare e difendere i loro articoli. Il 6 dicembre 1618 si presentarono i citati; ma per difficoltà sorte sull'ordine da tenere negl'interrogatorî, si ritirarono e le loro idee vennero ricavate dai loro scritti. Il sinodo condannò non solo i dogmi di Arminio e i Rimostranti suoi seguaci, ma impose ai condannati di sottoscrivere la condanna; al rifiuto opposto, circa 700 famiglie furono esiliate per ordine degli Stati generali. Le chiese protestanti della Svizzera, del Palatinato in Francia e dei puritani in Inghilterra adottarono la risoluzione di questo sinodo, il quale stabilì l'ordinamento della chiesa protestante olandese (in vigore fino al 1795; v. anche calvinismo, VIII, p. 474).
Bibl.: M. Balen, Beschrijving van Dordrecht, 1677, Guide de Dordrecht (1923); H. Blink, Ontwikkeling en tegenwoordige economische beteekenis van D. (Sviluppo e importanza economica attuale di D.), in Tijdschr. v. econ. geogr., 1923. Per il sinodo vedi: Acta synodi nationalis, Leida 1620; G. Groen v. Prinsterer, Maurice et Barnevelt, Utrecht-Bruxelles 1875 (testo francese, contenente la storia dei due uomini di stato, ma soprattutto quella del sinodo); F. Rutgers, Acta van de Nederlandsche Synoden, L'Aia 1889.