DUBBIO (fr. doute; sp. dubio; ted. Zwifel; ingl. doubt)
Dal punto di visia filosofico, è lo stato dello spirito che resta indeciso tra un'affermazione e una negazione, le quali appaiono egualmente possibili in rapporto agli stessi termini. A seconda che tale stato viene sentito come provvisorio e superabile, oppure come necessario e definitivo in ordine a ogni possibile conoscenza, il dubbio si distingue in metodico e in scettico. Il primo è, p. es., quello di Socrate. che vede nell'attitudine dubitativa e nella coscienza dell'ignoranza il vero punto di partenza della filosofia; mentre l'altro coincide con la "sospensione dell'assenso", propugnata come inevitabile dalla scuola scettica. Dubbio metodico e dubbio scettico sono peraltro connaturati: così, nel massimo teorizzatore del dubbio metodico, il Descartes, si può dire che questo stesso non si presenti se non come posizione iniziale del dubbio scettico e come suo successivo superamento. Pietra angolare del metodo cartesiano è infatti la vittoria sul dubbio circa la conoscenza del mondo esteriore quale si era presentato agli scettici antichi, taggiunta mediante il motivo agostiniano della soggettiva certezza dt. l dubhio.
Bibl.: Tra gli scritti speciali v. R. Mondolfo, Il dubbio metodico e la storia della filosofia Padova 1905; P. Sollier, Le doute, Parigi 1909. Altre dindicazioni in R. Eisler, Wörterbuch d. philos. Begriffe, III, 4ª ed., Berlino 1930, pp. 691-92. E. cfr. poi gli articoli e le bibliografie s. v. agostino; arcesilao di pitane; carneade; certezza; descartes; scetticismo, ecc.
La "follia del dubbio". - Questa denominazione fu data nel 1866 da J. Falret ai casi d'ossessione dubitativa con coscienza della futilità e incoercibilità del dubbio; e ciò appunto per mettere al primo piano nella patogenesi di questa ossessione il fattore intellettuale "dubbio", lasciando al secondo piano, come un elemento secondario, l'emozione ansiosa. Oggi, questi casi sono classificati fra le innumerevoli forme che può assumere la psicosi ossessiva. Si riconosce che il dubbio costituisce, col timore, il nucleo di tutte le ossessioni; ma anche nel dubbio v'è un fattore affettivo, esasperato appunto per il particolare temperamento degli ammalati, eccessivamente sensibile alle emozioni e persino all'incertezza.