Eco
Ninfa del mito, figlia dell'Aria e della Terra. Consunta dall'amore per Narciso, si ridusse a sole ossa e voce; quelle furono dagli dei trasformate in sasso, questa rimase di lei la sola parte viva, l'" eco " appunto. La favola si legge in Ovidio (Met. III 339-510; partic. 398 ss. " vox tantum atque ossa supersunt; / vox manet, ossa ferunt lapidis traxisse figuram ", e 401 " sonus est, qui vivit in illa ").
All'immagine della consunzione di E. ricorre D. in Pd XII 14-15 a guisa del parlar di quella vaga / ch'amor consunse come sol vapori, per chiarire con una similitudine derivata dalla mitologia un'altra similitudine di ordine naturalistico con cui intende spiegare la disposizione concentrica e concorde delle due ruote di spiriti sapienti, raffrontandole al doppio arcobaleno (Pd XII 10-13), secondo la credenza diffusa nel Medioevo che l'arco esterno dell'iride fosse prodotto per riflessione dall'arco interno, proprio come per riflessione di voce si genera l'eco.