EDIMBURGO (Edinburgh; A. T., 49-50)
Antica capitale della Scozia che sorge tra il Firth of Forth a nord e le colline di Pentland a sud, nelle immediate vicinanze d'un antico rilievo vulcanico e in parte proprio su questo. Dalla sua origine fino alla metà del sec. XVIII, la città ebbe una fama di gran lunga superiore alla sua grandezza. Nel periodo seguente crebbe invece enormemente fino a raggiungere la grande estensione attuale che data dal 1920, allorché Edimburgo triplicò la sua area includendo nei confini comunali il grande porto di Leith (v.), importante per il traffico con la Germania e con il Baltico, i porti di Newhaven e Granton e la rada aperta di Portobello e Cramond. A sud, il confine comunale giunge fino alle falde settentrionali delle colline di Pentland, abbracciando i centri di Corstorphine, Colinton, Liberton, Gilmerton, prima comuni separati. Edimburgo, così accresciuta, aveva nel 1927 una popolazione di 424.000 abitanti su una superficie di circa 130 kmq. La città, antico centro d'importanza storica e industriale, è facilmente accessibile e in salubre posizione, al che forse è dovuta la bassa percentuale di mortalità (13,5% nel 1926). L'osservatorio reale sulla collina di Blackford, compreso nell'antico confine comunale, è situato a 55°55′30′′ lat. N.; 3°11′12′′ long.. Il centro della città dista circa 645 km. da Londra, seguendo la linea ferroviaria dell'East Coast.
Il nucleo urbano primitivo sorse come agglomerazione di capanne lungo le falde della collina detta Castle Rock. Il luogo appare ancor oggi, nonostante le modificazioni subite, un'ottima posizione strategica e doveva essere del tutto inaccessibile prima che fossero prosciugate le paludi che lo circondavano. Tra la riva destra del fiume Leith e la sinistra del Braid Burn, oltre a Castle Rock (134 m.) ci sono altri tre gruppi di colline: Arthur's Seat (350 m.) ad est di Castle Rock; Blackford (192 m.) a sud di esso e Calton a nord-est. Arthur's Seat è formato d'una serie di terrazzi coltivati, con ripidi pendii sormontati da cime isolate come Dunsapie, una cima abitata in tempi preistorici sulla quale è un antico forte ai cui piedi sorse poi un villaggio denominato dal vicino lago di Duddingston. L'insieme Dunsapie-Duddingston, facilmente difendibile e fornito d'acqua e di viveri, era allora molto più importante di Castle Rock, privo di mezzi di sussistenza. In seguito Castle Rock, ben fortificato, divenne una fortezza quasi inespugnabile, tanto che la scelta di E. come capitale della Scozia fu una diretta conseguenza dell'impiendibilità di questo castello.
L'odierna Edimburgo si può dividere in quattro parti: la città vecchia, la città nuova, i sobborghi meridionali e il territorio recentemente annesso tra la costa e le colline di Pentland. La città vecchia si stende tra il castello e il palazzo di Holyrood, che sono riuniti dall'importante arteria della Royal Mile, ricca di memorie storiche e leggendarie, che nei differenti tratti prende nomi diversi, come Lawnmarket, High Street (centro della città medievale), Canongate. Nei ristretti limiti dell'antica città, i fabbricati addossati gli uni agli altri erano separati da numerosi stretti vicoli (wynd) ancor oggi esistenti. Questi vicoli si possono assai bene osservare nella pianta di Gordon di Rothiemay (1647), la prima autentica di Edimburgo, nella quale il Nor' Loch è situato vicinissimo alle abitazioni. In seguito, per mancanza di spazio, sparirono i giardini e le case raggiunsero un'altezza anche di 10-12 piani; solo un secolo dopo si nota un'espansione in senso orizzontale. Dopo la ribellione giacobita del 1745 i cittadini cercarono la loro salvezza fuori della città, e così fu abbattuta l'antica cinta di mura costruita nel 1450 e si costruirono due grandi ponti: il North Bridge all'estremità di Prince's Street, nel 1772, e il South Bridge (1788) che unì la città vecchia alle nuove costruzioni sorte intorno alla George Square. Gli ottanta anni che seguono il 1760 si possono dire unici per gli sforzi intesi ad abbellire e ampliare la città. Il Nor' Loch fu prosciugato nel 1763 e sulla sua area vennero tracciate le famose vie: Prince's Street, George Street e Queen Street. Il materiale tolto venne ammucchiato nel centro del Nor' Loch e questa elevazione artificiale servì a congiungere la città vecchia alla nuova. Su di essa sorse la Prince's Street, via di fama mondiale, che ha un lato aperto sulla città vecchia e sulla depressione del Nor' Loch, trasformata nel 1818 in giardini. Edimburgo continuò ad accrescersi e nel 1820 raggiunse il fiume Leith, estendendosi intorno alla hase di Calton Hill. L'ultima fase d'espansione della città si può far coincidere con due importanti avvenimenti: l'apertura del porto di Granton, avvenuta nel 1838, che accrebbe notevolmente il traffico marittimo sulla costa loltiana, e quella della linea ferroviaria che unì Edimburgo a Glasgow nel 1842. Dal 1840 Edimburgo è in continuo sviluppo; le autorità comunali hanno provveduto al benessere dei cittadini istituendo parchi e giardini, come Blackford Hill (1884), Inverleith (1889), Braid Hills (i primi campi comunali da golf, 1889) e curando che i mezzi di trasporto fossero veloci e a poco prezzo. Nel periodo moderno furono aperti musei, gallerie, sale da concerti e orti botanici; in questi ultimi anni sono sorti in vicinanza della stazione numerosi alberghi. Così Edimburgo, sotto ogni riguardo, era in grado nel 1920 di assumersi il peso d'un allargamento dei confini. Notevoli sono le sue svariate industrie; comprendono: birrerie, distillerie, fabbriche di oggetti di gomma, di biscotti e d'altri dolciumi, di oggetti in metallo e in cuoio; fabbriche di terraglie e stabilimenti per medicinali e prodotti chimici. Oltre all'università (il cui edificio fu cominciato nel 1789), esistono a Edimburgo diversi istituti per l'istruzione superiore e media. La presenza di numerose scuole e della Corte d'Assise, e la locale produzione della carta hanno fatto svilu̇ppare l'industria tipografica (che data dal 1507). Specialmente degne di nota sono le riproduzioni d'opere d'arte e di materiale cartografico.
Monumenti. - Il maggior monumento architettonico della vecchia Edimburgo è il suo castello sulla Castle Rock: esso domina la città. È formato da un gruppo d'imponenti fortificazioni, tra cui la piccola cappella romanica di Santa Margherita è la parte più vecchia. Dell'antico maschio del 1367, la cosiddetta "Torre di re David", rimangono pochi avanzi nascosti sotto il semicerchio della "Batteria della Mezzaluna", elevata nel 1573. Il palazzo a picco sopra l'angolo sud-ovest della roccia è in parte del sec. XV, ma principalmente dei secoli XVI e XVIII, mentre il vicino palazzo del parlamento data dal 1424 circa. Diversi edifici furono aggiunti nei secoli XVIII e XIX, e nel 1925-27, su progetto di sir Robert Lorimer (1864-1929), fu eretto di fronte al palazzo il monumento per i caduti scozzesi nella guerra mondiale.
Sul lato sud della High Street è l'ampia chiesa gotica di St. Giles (secoli XIV e XV), rifatta in buona parte nel 1829-33. Nel 1911, su disegno del Lorimer, vi fu eretta la cappella dell'Ordine del Cardo. Sulla stessa strada sono pure la chiesa di Tolbooth, in stile goticheggiante, del sec. XIX, e quella di Tron e Canongate, entrambe del sec. XVII. Tra le case che si affacciano sulla High Street citiamo: la graziosa casa di Giovanni Knox del sec. XVI, la Huntly House del 1570, e la Moray House e inoltre molte delle alte, semplici tenement houses, primi esempî dell'uso ora universalmente accettato delle abitazioni d'affitto a più piani. Gli edifici sono separati da strette viuzze, chiamate closes o wynds. Nella piazza attigua a St. Giles è il palazzo del parlamento, con la facciata classicheggiante di R. Adam (1728-1782), e la gotica aula (1631-1640), singolare esempio dell'estrema sopravvivenza di tradizioni medievali.
Sempre nella High Street, dal lato opposto, è la vecchia Borsa, adibita ora a uffici municipali, costruzione palladiana del 1753. In fondo, vicino al selvaggio montagnoso Parco del Re, è il famoso palazzo di Holyrood House insieme con la chiesa dell'abbazia di Holyrood, con la quale il palazzo era unito. L'abbazia fu fondata nel 1128 ed esiste ancora un portale romanico di quel periodo; ma la maggior parte della chiesa è della fine del sec. XII, caratteristico esempio del primo gotico scozzese. Il palazzo fu iniziato nel 1500, ma poi venne ingrandito, specie da sir William Bruce (1671).
Altri notevoli edifici della vecchia città sono: l'ospedale Heriot, (1650) superba costruzione del primo rinascimento scozzese, il Canongate Tolbooth (1591), già prigione e corte di giustizia, la piccola cappella di S. Maddalena nel Cowgate, del sec. XVI. Pochi resti della chiesa del Collegio della Trinità, edificata nel 1462 e distrutta nel 1845 per far posto alla strada ferrata, sono incorporati nella chiesa moderna. Fra gli edifici moderni che si trovano nella zona della città vecchia, più importanti sono l'università, cominciata da Robert Adam nel 1789 e completata da altri architetti, la Surgeons' Hall di W.H. Playfair (1789-1857) e il nuovo palazzo dell'università di sir Rowand Anderson (1834-1921).
Il piano della nuova Edimburgo fu progettato da James Craig (nato nel 1795) e comprendeva due piazze e tre vie principali, delle quali Prince's Street, la più meridionale, sul fianco della collina, ha edifici soltanto da un lato, con magnifico effetto e con pittoresca veduta, attraverso la vallata, sulla città vecchia. Fra il 1815 e il 1835 si provvide all'ingrandimento della nuova città per mezzo di quattro distinti progetti, dovuti soprattutto a H.W. Playfair e Gillespie Graham; ma l'ultimo progetto del Playfair, che prevedeva il collegamento di Edimburgo col porto di Leith, non fu mai eseguito. Degli edifici, molti appartengono ad architetti dell'ultimo periodo classicheggiante. Robert Adam è rappresentato dal Register House e dalle facciate delle case della Charlotte Square. W.H. Playfair, il migliore architetto di questo periodo in Edimburgo, progettò le due pinacoteche, la chiesa di Santo Stefano, parecchi belvederi e piazze, qualche edificio sulla collina di Calton, fra i quali l'osservatorio, i monumenti a Dugald Stewart e al professore Playfair, e la riproduzione, non finita, del Partenone, intrapresa, in collaborazione con C.R. Cockerell. Altro architetto locale di merito fu Thomas Hamilton (1785-1858): la sua Royal High School, nella quale impiegò l'ordine dorico greco, è delle più originali costruzioni di questo periodo. Sono pure sue la Physicians' Hall e il monumento a Burns. Tra i minori architetti classicheggianti del sec. XIX sono W. Burn (1789-1870) e David Bryce (1803-1876).
Notevoli parecchie costruzioni del periodo romantico della prima metà del sec. XIX, la più pregevole è il monumento a Walter Scott (1840), nella Prince's Street, con altissima guglia gotica. La torre Nelson, a Calton Hill, e parecchie chiese appartengono alla stessa scuola, mentre sono della seconda metà del sec. XIX la chiesa di S. Maria (1874) a triplice guglia, di G. Gilbert Scott e la Galleria nazionale scozzese di ritratti, di R. Anderson.
Gallerie. - Le pubbliche collezioni di Edimburgo sono la Galleria nazionale di Scozia, la Galleria nazionale scozzese di ritratti, la collezione di diplomi della Reale accademia scozzese, il Museo di antichità, il Reale museo scozzese e il Museo municipale.
La Galleria nazionale ha molte importanti opere delle varie scuole. Vi sono rappresentati tra gl'Italiani Piero di Cosimo, Ercole de' Roberti, il Bassano, il Tiepolo; fra i Fiamminghi il Pourbus, il van Cleve e A. Mor; fra gli Spagnoli il Ribera, il Goya (El Médico); fra gli Olandesi Ruisdael, Rembrandt, Hals, Vermeer e Teniers; tra i Francesi Watteau, Greuze, Monet, Gauguin, ecc.; tra gl'Inglesi Gainsborough, Reynolds, Cotman e Turner; tra gli Scozzesi A. Ramsay (1713-1784), H. Raeburn (1756-1823), David Wilkie (1785-1841), D. Scott (1806-1849), A. Geddes (1783-1844), J. Watson Gordon (1778-1864) e McTaggart (1835-1910). La superba pala d'altare di Hugo van der Goes, già nella chiesa del Collegio della Trinità è ora a Holyrood House.
La biblioteca nazionale scozzese possiede 700.000 volumi, molti antichi codici e libri, lettere autografe di Maria regina di Scozia, e i manoscritti di alcune novelle di Walter Scott.
Storia. - Occupata dai Romani, la collina di Castle Rock fu probabilmente uno dei loro fortilizî contro i Pitii; ma la città deve il suo nome, secondo la tradizione, a Edwin (616-633) re del Northumberland, che l'avrebbe fondata nel 617 o nel 629. La prima notizia storicamente accertata è che Malcolm III Canmore vi costruì, nella seconda metà del secolo XI, il palazzo reale, dove fu sepolta nel 1093 sua moglie S. Margherita, nipote di Edoardo il Confessore. Alessandro I verso il 1170 arricchì la città della bella chiesa di S. Gilles, ma fu David I il re cui Edimburgo dovette di più. Egli infatti fortificò saldamente il castello e fondò nel 1128 l'abbazia di Holyrood. Con gli Stuarts nel secolo XV Edimburgo divenne residenza abituale dei sovrani e spesso sede di parlamenti, specialmente sotto Giacomo II. La città si estese, assorbendo molti borghi vicini, la popolazione aumentò. Gli Stuarts, da Giacomo II a Giacomo IV, colmarono Edimburgo di privilegi. Non mancò il rovescio della medaglia e più volte come capitale Edimburgo fu obiettivo degli eserciti invasori inglesi, onde fu costretta a cingersi di un'inespugnabile cinta murata, dopo l'infelice giornata di Flodden Field (1513). Tuttavia venne occupata dagl'Inglesi nel 1544 e quasi distrutta, salvo i principali monumenti.
L'atto d'unione all'Inghilterra del 1707 spiacque a Edimburgo, già decaduta per il passaggio degli Stuarts al trono d'Inghilterra; la città divenne centro d'agitazione giacobita e sostenitrice del pretendente Carlo Edoardo Stuart. Disfatto il pretendente, Edimburgo giacque qualche tempo avvilita, poi si rifece una nuova missione, divenne cioè centro culturale di primo ordine, tra la fine del sec. XVIII e la prima metà del sec. XIX, con uomini come Burns, Walter Scott, Thomas Carlyle e con un'università a buon diritto celebrata nel Regno Unito. A Edimburgo sorse una delle prime riviste moderne, l'Edinburgh Rewiew, di spirito liberale.
Bibl.: J. Anderson, History of Edinburgh, Edimburgo 1856; J. Grant, Old and New Edinburgh, Londra 1880 segg.; J. S. Smith, Historic Stones and Stories of bygone Edinburgh, Edimburgo 1924; R. Unwin, Grundlagen d. Städtebaus, Berlino 1922; J. W. McLaren, E. Memories and some Worthies, Londra 1926; L. Adler, in Wasmuths Lexikon d. Baukunst, II, Berlino 1930.