Scrittore italiano (Torino 1852 - ivi 1911), fratello di Davide. Dapprima pittore e archeologo (studiò anche a Parigi con Th. Couture, ed ebbe successo in varie esposizioni con quadri storici e di genere), si diede poi alla narrativa senza però abbandonare la pittura. Nei suoi romanzi e racconti vagheggiò affettuosamente un mondo perduto, quasi sempre il Piemonte del passato, nella sua vita sobria e, quando occorresse, eroica (La bell'Alda, 1884; Reliquie, 1884; I Lancia di Faliceto, 1886; La contessa Irene, 1889; Vecchio Piemonte, 1889 e 1895; A guerra aperta, 1906: libri spesso da lui stesso illustrati). Ma l'opera nella quale il C. concilia più sensibilmente racconto storico e analisi psicologica sullo sfondo della sua terra, interpretata come luogo mitico di un'età felice, è senza dubbio il romanzo La bufera (1899).