LABOULAYE, Edouard-René Lefebvre de
Uomo politico e giureconsulto francese, nato a Parigi il 18 gennaio 1811, morto ivi il 25 maggio 1883. Compiuti gli studî di diritto, pubblicò nel 1839 una Histoire du droit des propriétés foncières en Europe depuis Constantin jusqu'à nos jours, che fu premiata dall'Accademia delle iscrizioni. Eguale ricompensa ebbero altri due suoi lavori: Recherches sur la condition civile et politique des femmes depuis les Romains jusqu'à nos jours (Parigi 1843) e Essai sur les lois criminelles des Romains concernant la responsabilité des magistrats (ivi 1845), che gli valsero altresì la cattedra di legislazione comparata al Collegio di Francia (1849). Presentatosi più volte candidato alla deputazione, non riuscì mai eletto, per quanto pubblicamente avesse più volte fatto atto di adesione al regime imperiale. Prima della rivoluzione del 4 settembre 1870 tenne una linea di condotta che fu assai criticata, e durante le sue lezioni al Collegio di Francia avvennero disordini per cui fu costretto a interromperle. Eletto il 2 luglio 1871 all'Assemblea Nazionale, vi pronunciò il 24 maggio 1873 un discorso a favore del Thiers. Fu contrario al settennato presidenziale del Mac Mahon (19 novembre 1873) e relatore della legge sull'insegnamento universitario (gennaio 1875) che era favorevole ai clericali. Il 10 dicembre 1875 fu nominato senatore inamovibile.
Scrisse, oltre ai lavori già indicati: Ètudes contemporaines sur l'Allemagne (Parigi 1855); Histoire politique des Ètats- Unis (ivi 1855-66, voll. 3); Le parti libéral, son programme, ecc. (ivi 1864). Molto successo ebbero due suoi romanzi allegorici: Paris et Amérique (ivi 1863) e Le Prince Caniche (ivi 1878).