MUNCH, Edvard
Pittore e incisore, nato il 12 dicembre 1863 a Löten (Norvegia). Seguì per poco un regolare corso di pittura con Middelthun, Christian Krogh e Léon Bonnat, ma si formò pittore da solo. Nel 1880 il M. si dedicò alla pittura di ritratti (Hans Jaeger, ecc.); dipinse poi, seguendo il gusto dell'epoca, quadri naturalistici, approfondendo soprattutto lo studio della vita spirituale dei soggetti (Il bambino malato, Primavera, Il giorno dopo, ecc.). La concezione della sua opera e il tratto sintetico della sua tecnica provocarono molte opposizioni sino a determinare la chiusura di un'esposizione a Berlino il giorno dopo l'inaugurazione (Künstlerverein, 1892). Questo fatto provocò la protesta di 130 artisti tedeschi, i quali, con Liebermann alla testa, crearono la "Secession". Dopo il 1890 l'elemento simbolico prevalse nell'arte del M.; l'amore, la passione, la morte, ecc., furono i motivi dei suoi quadri intitolati "La vita" (Il bacio, La gelosia, L'angoscia, Il vampiro, Il grido, La Madonna, Le ceneri, ecc.). Di carattere simbolista è anche la sua decorazione nell'aula dell'università di Oslo (Il sole, La storia, Alma Mater, ecc., 1910-15). Interessanti i suoi autoritratti; originali e ardite le sue litografie e incisioni. La Galleria nazionale di Oslo, la collezione di Rasmus Meyer a Bergen possiedono lavori del M.
Bibl.: M. Linde, E. M. u. die Kunst der Zukunft, Berlino 1902; id., E. M., Berlino 1905; C. Glaser, E. M., Berlino 1917; 2ª ed., 1922; A. Overland, E. M., Cristiania 1921; G. Schieffer, E. M. Das graph. Werk 1906-1926, Berlino 1928; C. Glaser, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXV, Lipsia 1931; J. Thiis, E. M. og hans samtid, Oslo 1933; P. Sangin, E. M., Oslo 1933.